Simbolo della pasticceria mantovana, questa la sbrisolona, chiamata anche anche sbrisolina o sbrisulada, deve il nome alla sua friabilità, alle briciole grandi e piccole che si formano quando viene spezzata per essere mangiata in compagnia. L’origine del dolce sarebbe contadina, come testimonierebbe l’uso della farina di mais, ingrediente fondamentale della ricetta nata a cavallo tra ‘500 e ‘600. Sembra che la si preparasse in un’occasioni speciali, come la nascita di un bambino o una promessa di matrimonio, per poi essere conservata a lungo. La sbrisolona si nobilitò con l’arrivo alla corte dei Gonzaga che la arricchirono introducendo zucchero, spezie e mandorle.
Devo questa ricetta ad una nuova amica food-lover, Alessandra, mantovana doc, che ci ha deliziato con le sue colazioni da 10 e lode nel suo delizioso ed accogliente Bed and Breakfast “Lo Zucchero sui Baffi“, che vi stra-consigliamo se siete dalle parti di Mantova. Andate anche sul suo blog dove troverete informazioni su Alessandra, i loro gatti e il B&B: http://zuccherosuibaffi.blogspot.it/
Dopo averla assaggiata è stata così carina da mandarmi la ricetta piena di quei consigli utili che servono a farla venire bene…
Ingredienti (bastano per due teglie medie)
- 200 grammi di farina bianca 00
- 200 grammi di zucchero
- 200 di burro di buona qualità a pezzetti
- 200 grammi di mandorle con la buccia, tritate grossolanamente (tenetene da parte una manciatina intere per decorarla)
- 175 gr di farina fioretto (farina gialla a granulometria fine)
- 25 gr di farina gialla tipo polenta per dare croccantezza
- 1 uovo
- opzionale: 1 cucchiaio di liquore sassolino (un liquore mantovano al sentore di anice), io l’ho sostituito con un cucchiaio di calvados
Nota: nella tradizione lombarda questo dolce era chiamato “torta delle tre tazze” per l’eguale quantità, misurata in tazze, dei suoi tre ingredienti principali: farina gialla, farina bianca e zucchero. Erano già modernissimi…
Pesate tutti gli ingredienti e metteteli in una grande ciotola (tranne le mandorle intere che dovranno essere disposte a caso sulla torta prima di infornarla) ed impastate velocemente usando le punte delle mani: dovrete ottenere un impasto sbricioloso (fatto di briciole grandi e piccole), senza scaldare troppo il burro. Meno lo lavorate, più croccante sarà la torta che deve risultare bassa e friabile.
Fondamentale è disporre l’ impasto in modo corretto nella teglia ricoperta di carta da forno. Rovesciatelo e sempre in punta di dita distribuitelo senza compattarlo troppo fino ad ottenere uno spessore di 1-1,5 cm. Non premete/schiacciate con le dita, anche se rimane dell’ spazio tra le briciole non preoccupatevi. Se amate molto il dolce/croccante potete spolverarla di un cucchiaio aggiuntivo di zucchero semolato sparso a pioggia.
Infornate a 180°C per 20 minuti circa, basatevi sul colore che deve essere bello dorato quasi brunito nei bordi. Se non la cuocete abbastanza la torta resterà umida a centro. Sfornate e lasciate raffreddare completamente nella teglia.
La tradizione vuole che questa sia una torta conviviale, da mangiare a tavola possizionandola al centro, bagnata con un bicchierino di Grappa e rompendola..con un pugno! Si otterranno così tanti pezzi irregolari da sganocchiare in compagnia chiaccherando e rigorosamente usando le mani…
E allora cosa aspettate a fare la vostra prima torta sbrisolona? Successo assicurato!