C’era una casa molto carina (di pan di zenzero), senza soffitto, senza cucina….
Il Natale lo sento… lo sento arrivare nell’aria settimane settimane prima…le giornate che si accorciano, l’odore delle caldarroste per le strade, il profumo delle bucce delle clementine che invade la casa (provate a se metterle sopra i termosifoni – è straordinario)..e poi arriva il momento fatidico dei biscotti di natale, da impastare, glassare decorare e regalare agli amici più cari…
Ma quest’anno ho cominciato prima… ho realizzato un sogno che sta nel mio personalissimo cassetto da quando sono piccola: la casetta di Pan di Zenzero, come, nella fantasia di ciascuno di noi, è quella delle favole… quella di Hansel e Gretel
E avevo anche l’occasione giusta… un triplo compleanno di parenti-amici (in totale compivano 126 anni!) e in casa una splendida bambina di ben due anni e origini danesi…per cui sapevo di toccare un tasto giusto.
Se la casetta è stata realizzata è merito della mia amica Valentina, che mi ha fatto vedere la sua troppo carina realizzata l’anno passato… e mi ha detto che le basi di biscotto già pronte e tagliate sono in vendita da ikea
http://www.annas.se/artikel.asp?strukturId=13
oppure l’alternativa è con il preparato dell’impasto ikea:
http://www.ikea.com/ms/it_IT/pdf/20112_winter/Gingerbreadhouse.pdf.
quindi mi sono messa a pensare come l’avrei voluta e sono andata a fare spese:
- un tubo di smarties
- una confezione di caramelle miste e/ o liquerizie miste (quelle con lo zucchero colorato)
- una confezione di perline argentate di zucchero e qualche ciliegina candita
- una confezione di cialde bicolori, oppure biscotti togo o biscotti a bastoncino
- parecchio zucchero a velo e qualche chiara d’uovo e succo di limone per la glassa (se cliccate troverete direttamente la ricetta)
- zucchero, acqua e limone per fare il caramello
A questo punto armatevi di fantasia e pazienza… mettete su la colonna sonora giusta – personalmente ho messo un vecchio vinile di colonne sonore famosissime degli anni 60 – della carta da forno sul tavolo e tenete a portata tutto quello che vi serve: la glassa inserita nella siringa per dolci o nel sac a poche, tutte le caramelle e i biscotti etc etc.
Nonostante sia una scelta discutibile ho deciso de decorare prima le facciate della casetta e poi di montarle… questo perchè trovo scomodo decorare una parete verticale, l’unica accortezza da utilizzare è quella di aspettare che tutte le decorazioni siano davvero asciutte prima di montare il tutto…e essere disposti a ritoccare qualcosina che può danneggiarsi.
Quindi ho cominciato dalle pareti, disegnando i confini di porte e finesitre con la glassa e decorandoli con ciuffetti e perline d’argento. poi ho applicato qui e là diverse smarties usando come collante la glassa e decorandole come se fossero fiori sulla facciata principale.
Una volta asciutto, con l’aiuto di Nicolò ho preparato del caramello e ho montato le pareti della casetta. N.B. montate la casetta sullla superficie (piatto o vassoio) finale, con un foglio di carta forno sotto perchè poi potrebbe essere rischioso trasportarla.
A questo punto ho attaccato il tetto. Ho pensato che le cialde potessero assomigliare alle travi delle casette di montagna per cui, dopo averle tagliate della dimensione giusta, le ho applicate a distanze regolari attaccandole con la glassa, ho rimepito gli spazi tra le travi con decorazioni che riprendessero quelle della facciata. Infine ho ricoperto la cima del tetto e i bordi di ciuffetti di glassa e perline, che ricordano un po’ la neve. Di sotto due tipologie di decorazione del tetto:
Una chicca… la casetta in questione ha anche i vetri alle finestre!!!! altrimenti il folletto che vive dentro prende freddo (o almeno così ho detto alla nipotina danese)…e si fanno con i fogli di colla di pesce incollandoli dall’interno con il caramello. Successo assicurato!
Il prossimo anno devo riuscire a trovare l’escamotage per infilarci dentro una microcandelina o una lucetta e Nico sostiene che devo fabbricare da me le pareti di pan di zenzero se no sono bravi tutti…il prossimo anno? si si… una volta cominciato non si smette… diventa tradizione 🙂