Prima ancora di cominciare a scrivere questa recensione bisogna chiarire una cosa: da Roscioli si mangia bene.
Anzi, mi espongo dicendo di più: da Roscioli si mangia maledettamente bene. Qui troverete l’ottima carbonara realizzata con le uova di Parisi e il pepe della Malesia. Secondo i super scienziati del Gambero Rosso la migliore carbonara di Roma.
Troverete la celebre matriciana di pesce, la tartare di pesce o di manzo.
L’hamburgher, considerato da molti il più buono di Roma. Una selezione che presenta i migliori affettati del mondo e, non potrebbe essere altrimenti, il miglior pane di Roma. Già perché venti anni fa Roscioli era conosciuto a Roma “solo” per lo straordinario lavoro di panificazione svolto dall’Antico Forno. Un punto di riferimento per gli amanti della pizza bianca della capitale. Poi la svolta. A via dei Giubbonari, pochi metri di distanza dal forno, è nato questo gioiellino della ristorazione romana. Un locale che con il passare del tempo è diventato sempre più di moda, mantenendo però la qualità delle materie prime. La vera forza del ristorante.
Perché Roscioli si è inventato una formula curiosa: tanti dei prodotti che vengono cucinati sono in vendita nel bel bancone all’ingresso, e sembra di essere in una gastronomia/ristorante con tanto di prosciutti appesi e odori di formaggi che si diffondono nella sala. Da Roscioli ci si può quindi sedere e ordinare un piatto di patanegra accompagnandolo con uno dei vini dell’infinita cantina.
Le bottiglie di vino, assieme ai mattoncini in stile newyorchese, danno vita ad un arredamento semplice e moderno. Alla lunga, stretta, e piuttosto scomoda sala al piano di sopra, si aggiunge una sala a cui si accede con delle scale dirette alle fondamenta dell’edificio. Durante il pranzo di luce non ne arriva molta! I camerieri, forse troppo pochi per un ristorante di questo livello, corrono tentando di soddisfare con gentilezza i “capricci” dei clienti in un ambiente sempre affollato.
Considerati i non eccessivi coperti di Roscioli, ci hanno negativamente stupito i tempi della cucina: più di trenta minuti per la nostra ordinazione sono forse stati troppi. Per carità, stare seduto e chiacchierare mentre aspetto una super Carbonara per me è una dolce attesa. Ma per i più impazienti i tempi sono forse troppo lunghi. Ad allietare l’attesa ci pensa lo spendido pane del forno Roscioli, accompagnato da ricottine condite con dell’ottimo olio.
Mi sembra quindi giusto fare una carrellata su una parte del vasto menu di Roscioli, con un occhio particolarmente attento ai prezzi. L’unica e inevitabile (visto la qualità delle materie prime) vera pecca di questo ottimo ristorante.
Partiamo quindi dagli antipasti. Fois Gras d’anatra con cipolle in agrodolce (22), bocconcini di bufala di Paestum con alici del Mar Cantabrico (?!…14), Tonno Rosso cotto al vapore sott’olio, accompagnato con carciofi alla griglia (15),caponata siciliana (12), Mortadella di Bologna fatta a mano accompagnata da parmigiano stagionato 36 mesi (11), il celebre hamburgher di mozzarella con prosciutto di Praga e aceto balsamico.
Se non siete completamente tonti, già leggendo questi antipasti vi sarete resi conto della straordinaria ricerca delle materie prime effettuata da Roscioli. E se un uovo lo paghi un euro anzichè 10 centesimi, non puoi non farlo pagare ai clienti (a meno che tu non sia un ente benefico).
Proseguiamo con i primi piatti. Qui la cucina romana raggiunge una delle sue vette più alte di realizzazione in tutta la città. Per la carbonara (15) vi dico solo tre cose: uovo di Parisi (già detto!), guanciale del Monte Conero e Pecorino Romano di quello serio. Poi la matriciana: san marzano, guanciale del Conero e Pecorino romano (15). Ancora, per farvela più breve, i tortellini bolognesi, la cacio e pepe, la vellutata di lenticchie.
Alcuni dei piatti di mare proposti: lo stupendo baccalà dell’Alaska affumicato (36), il trancio di spigola con vellutata di melanzane e verdure al vapore (21), il trancio di pesce spada arrostito (25), la tartare di pesce bianco del Tirreno(20), il carpaccio di pesce bianco (19).
Alcuni piatti carnivori proposti: le costolette di agnello (stupende!), le polpette della tradizione romana, il filetto di maialino italiano, la tagliata di filetto.
Poi alcuni (sono tantissimi e già non mi sto regolando con questa lunghissima carrellata) dei formaggi proposti: molli di Langa, i caprini italiani e francesi, i “puzzolenti”, i formaggi rari d’Alpeggio, gli erborinati.
I dolci, a dir la verità molto buoni, ci sono sembrati esageratamente costosi e non all’altezza per la presentazione: fondue di cioccolato fondente Amedei con frutta e biscotti (11), mousse di tris di cioccolate con salsa al caffè (11)cream bruleé al pistacchio di Bronte (10), il tiramisù (11), la cialda croccante di mandorle con assortimento di gelati (11).
Per concludere: se del cibo amate l’eccellenza, Roscioli è una tappa obbligatoria dei vostri percorsi culinari romani. Uscirete con la pancia piena e il portafoglio certamente alleggerito. Per essere un ristorante perfetto manca forse un ambiente meno confusionario, anche se anche così Roscioli gode di un discreto fascino a cui si unisce una cucina di primissimo livello.
Imperdibile! Prenotate ora!
Ristorante Roscioli
SERVIZIO: gentile ma forse troppo poco numeroso
PARCHEGGIO: all’interno della ztl
PREZZO: 50-55 euro
GIORNO DI CHIUSURA: Domenica
INDIRIZZO: via dei Giubbonari 23
TELEFONO: 06.6875287
POSITIVO: una qualità delle materie prime straordinaria, uno cucina che sa il fatto suo, un ambiente particolare
NEGATIVO: prezzi alti (sopratutto dei dolci), ambiente confusionario, servizio migliorabile
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