Marzapane (Piazza Fiume) VOTO: 9+/10

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La curiosità di provare Marzapane era tanta. E’ sempre bello andare a mangiare in un ristorante dove lo chef ha qualocosa di nuovo da dire e siamo sicuri che la stella Michelin, con una cucina del livello di Marzapane, non tarderà ad arrivare.

 

Questo ristorantino con una manciata di tavoli vicino a Piazza Fiume nasce grazie all’incontro di due persone che evidentemente hanno per la ristorazione una passione in comune. In cucina lo Chef spagnolo Alba Esteve Ruiz che ha lavorato a Girona al El Celler de Can Roca dei Fratelli Roca (uno dei migliori ristoranti al mondo) e, dopo una breve esperienza alla Bandiera di Pescara, approda a dirigere i fornelli di Marzapane. A gestire la sala c’è il suo compagno, Michel Magoni, che di ristoranti di qualità se ne intende (già Giuda Ballerino e Colonna). A nostro modo di vedere la forza di Marzapane sta nell’energia sprigionata da un gruppo assai giovane che ha tuttavia già raccolto esperienza da vendere. Sia in sala, sia attraverso il vetro che divide la sala dalla cucina, non si scorge una faccia che supera i trent’anni. E se in città come Londra e New York non sarebbe da stupirsi più di tanto, in un paese non per giovani come l’Italia questa situazione non può che costituire una nota distintiva che si respira nella freschezza dei piatti e nell’ambiente poco formale seppur elegante. E’ molto bello infatti questo piccolo ristorante che sembra quasi un bistrot, tutto legno e vetri e dove la mano dell’architetto si può veramente apprezzare.

 

 

Tutti quelli che vanno da Marzapane si rendono conto che i prezzi, rispetto alla qualità di quanto viene offerto, sono allineati verso il basso. Questa situazione riflette la volontà della proprietà di avere sempre il ristorante pieno, e devo dire che la scelta sembra più che mai giusta visto che l’energia che sprigiona questo piccolo ristorantino non sarebbe la stessa con i tavoli vuoti. Inoltre, quando si riesce a mangiare da Marzapane, si ha la sensazione di essere un po’ dei privilegiati visto che i tempi di prenotazione per il fine settimana ormai possono superare i dieci giorni. Chiacchierando con Michel a fine cena sono stato rassicurato del fatto che i prezzi non lieviteranno in caso dovesse arrivare la mitica stella. Sperem!

Le creazioni dello chef di Marzapane risentono chiaramente dell’influenza spagnola e devo dire, che a mio modo di vedere, l’esperienza con i dessert maturata dallo chef si vede anche nei piatti salati che sono tutti molto tecnici e dalla presentazione accattivante. Il menu è sempre in continua evoluzione, dimostrazione che lo chef è sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni.

La cena è incominciata con un omaggio dello chef, una vellutata di piselli con escargot (che Angelica ha trovato buonissima mentre io devo ammettere di non aver avuto il coraggio di assaggiare).

Arriva il pane e capiamo di aver scelto il posto giusto: alle noci, focaccia, alle olive, alle uvette e fichi. In parte fatto in casa, in parte comprato da qualcuno che lo fa davvero bene!

Quando siamo stati noi tra gli antipasti abbiamo ordinato la battuta di gambero rosso con burrata e crema di melanzane affumicate (16 euro) e la millefoglie di polenta con sarde marinate (16). Ma ci incuriosiva molto anche la tartare di manzo, caciocavallo di bufala al limone giardiniera con emulsione al cumino (15).

 

 

 

Tra i primi piatti merita una menzione speciale la carbonara (14 euro), perfetta, cremosa  grazie alle chiare montate a neve, cottura al dente. Veramente a regola d’arte e merita di essere ascritta tra le più buone di Roma. La presenza della carbonara mi ha colpito molto perché è l’unico piatto del menu senza variazioni rispetto alla tradizione classica, un piatto da Cucchiaio d’Argento in un ristorante creativo. L’ho interpretata come un omaggio dello chef al luogo dove vive (o forse un messaggio per comunicare agli avventori che lo chef ha ben chiara la realizzazione dei piatti romani). E mi ha ricordato il museo di Picasso a Barcellona dove si possono ammirare i chiaroscuro dell’artista spagnolo. E guardando quei chiaroscuro ti rendi conto che quello che è stato dopo lo si deve ad una padronanza delle basi. Lontano dal Cucchiaio D’Argento sono invece le linguine al fondo bruno con cipollotto e pop corn di maiale(16). Piatto molto particolare dai sapori forti, non ha convinto però tutta la tavolata. Poi i ravioli del Plin, parmigiano, pomodoro e basilico (16). Dove i sapori sono destrutturati e decisi e la nuvola di basilico stupisce i commensali.

 

 

 

 

La cottura della carne da Marzapane raggiunge livelli altissimi. Cotture lentissime, carne di primissima scelta.Churrasco y Chimichurri ovvero agnello con cicoria (20). Forse il piatto che assieme ai dolci ci è piaciuto maggiormente. Carne morbidissima, cicoria con un retrogusto al rosmarino. Fantastico. Ottimo anche lo stinco di maiale con tortino di patate e peperoni (20). La carne viene sfilacciata creando un involtino morbidissimo. Non ci siamo avventurati sul pesce (ricciola, ciliege, anguria, ribes; pescato del giorno, scarola pomodoro, arancia).

 

 

 

Memorabili i dolci (9 euro). In particolare il tocinillo de cielo alla vaniglia e croccante di mandorle e cacao. Dolce spagnolo che ricorda un po’ il creme caramel (nella foto piccolino perchè diviso in due). Fantastico anche il millefoglie con cioccolata bianca caramellata, liquirizia e sale maldon, accostamenti insoliti, consistenze contrastanti, super. Buona anche la pesca e ricotta. Ottimo anche il pre-dolce offerto dalla casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Infine, proprio per non farci mancare nulla, dalla cucina arriva la piccola pasticceria di congedo! Buonissima ma la mia fidanzatina con i biscotti è altrettanto brava!

 

 

Segnaliamo la possibilità di ordinare un menu degustazione che deve essere ordinato da tutta la tavola ma che può essere composto anche da voi (39 euro).

La sala è molto elegante anche se un po’ rumorosa e ci è piaciuto molto l’ambiente informale e l’energia sprigionata dai ragazzi che la gestiscono. I piatti sono presentati senza prosopopea. Abbiamo notato che il personale è numeroso rispetto ai tavoli (una quindicina di tavoli e sei persone in sala). Tuttavia forse per il fatto che siamo stati sempre serviti da camerieri diversi il risultato è stato un po’ confusionario. Ci ha stupito che in un ristorante del livello di Marzapane abbiamo dovuto ripetere a tutti i camerieri (fino al dolce) la presenza di una persona allergica al latte. La reazione dei camerieri è stata sempre gentilissima, ma mi è sembrato ci fosse un po’ di scollamento! Bazzecole comunque, era tanto per fare una critica!

Bravissimi tutti, prenotazione permettendo torneremo… E non alzate i prezzi!

 

Marzapane

SERVIZIO: giovane, gentile, un po’ confusionario

PREZZI: 50 euro

INDIRIZZO: Via Velletri 39 Roma

TELEFONO: 0664781692

GIORNO DI CHIUSURA: mercoledì

BAGNO: pulitissimo

POSITIVO: ristorante con qualità da stellato ad un prezzo accessibile, sala elegante, ambiente informale, creazioni fantasiose, presentazione dei piatti molto raffinata, accostamenti fantasiosi, cottura della carne eccellente dolci fantastici

NEGATIVO: non è facile trovare posto, servizio in sala non ancora perfetto, sala un poco rumorosa

PIATTO DA NON PERDERE: la carne e i dolci

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