La mitica chiocciolina che Slow Food attribuisce ai suoi ristoranti preferiti difficilmente tradisce. E questa volta ci troviamo d’accordo anche con i tre gamberetti del gambero rosso. La prima volta che ho sentito parlare della Vecchia Marina è stato in un blog di cucina dove si discuteva delle migliori trattorie in Italia. La Vecchia Marina veniva citata con entusiasmo da uno degli utenti del sito che ne descriveva le qualità. Così, in uno dei miei giri lavorativi in Abruzzo, ho provato la sosta. Ma d’estate il ristorante aveva fatto registrare il tutto esaurito è ho dovuto rimandare la mia visita.
Valeva la pena riprovare. La Vecchia Marina propone pesce indubbiamente freschissimo, tutto il meglio del pescato nell’Adriatico: le superbe pannocchie, i gamberi, gli scampi vengono cucinati con la mano leggera di chi vuole mettere in risalto la qualità della materia prima.
L’unico inconveniente di questo ristorante – oltre la leggera deviazione di una decina di chilometri dall’autostrada – sono le condizioni in cui se ne esce. Il mio doveva essere un pranzo leggero, un pit stop prima di riprendere il lavoro pomeridiano… invece sono uscito dal ristorante felice e barcollante dopo un pranzo che, pietanza dopo pietanza, aveva preso le sembianze del famoso pranzo di Babette. Alla Vecchia Marina gli antipasti raggiungono le dimensioni epiche dei ristoranti pugliesi dalla forchetta più pesante: crudi di mare, fritti, la mitica oliva ascolana ripiena di pesce, lo straordinario scampo in padella con il rosmarino e il peperoncino, le cozze, la sogliola con le vongole, i gamberi, le pannocchiee chi più ne ha più ne metta. Avrei dovuto scegliere l’apposita offerta “pranzo di lavoro”!
Ma l’antipasto (30) è un vero tripudio con cui non si può non iniziare il pranzo (e forse anche concluderlo!). Io consiglio vivamente di ordinarne un antipasto in due, in modo di mantenere un minimo di appetito per le altre pietanze. Anche perché il menu offre molto altro, e vale la pena gustare tutto il resto con la giusta voglia.
Anche i primi sono abbondanti e soddisfacenti. Anche se non hanno suscitato lo stesso entusiasmante piacere degli antipasti: linguine allo scoglio (10), gnocchi agli scampi (10), risotto di mare (13), e il piatto certamente più particolare, una pasta fatta in casa con acqua e farina condita con seppie, vongole e cozze (12).
Si può continuare (ma basta!) con un’ottima frittura (14) o una grigliata mista (20).
Se l’esterno del ristorante – l’ingresso un po’ anonimo dell’hotel Vecchia Marina – non incanta, l’interno, elegante e curato, fa la sua figura.
La cosa che ci è piaciuta di meno qui alla Vecchia Marina è stata l’assenza del menu (portato su richiesta). Visto che non siamo dinnanzi ad un ristorante economicissimo, avremmo preferito riceverlo spontaneamente. In modo tale da poter verificare la spesa. Una brutta abitudine tutta italiana, come il mantenimento del coperto (3), parzialmente giustificato dalle belle bruschette e dalla focaccia recapitata come benvenuto.
Ma queste sono sottigliezze. Il ristorante è ottimo: una conduzione familiare che unisce pesce fresco, qualche colpo di fantasia e un ambiente piacevole. Merita assolutamente la sosta, sopratutto per la splendida carrellata di antipasti!
Chissà quanti chili avranno preso quelli che sono venuti a passare le vacanze a pensione completa in questo hotel…
Ristorante Vecchia Marina
SERVIZIO: buono ma è meglio dare il menu scritto
PARCHEGGIO: sul lungomare (non facilissimo d’estate)
PREZZO: 40/50 euro
GIORNO DI CHIUSURA: Domenica sera e Lunedì
INDIRIZZO: Lungomare Trento 37 – Roseto degli Abruzzi
TELEFONO: 085.8931170
POSITIVO: pesce freschissimo, semplicità accompagnata da colpi di fantasia, abbondanza dei piatti
NEGATIVO: non ci è stato dato il menu, gli antipasti sono un pasto completo e non lo sapevo!
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