L’Anice Stellato, ristorante presente nelle guide Michelin e Gambero Rosso, è diventato il nostro ristorante preferito a Venezia.
Per prenotare è servita la perseveranza di chi è sempre alla ricerca di un posto nuovo dove mangiare; non ci siamo fatti scoraggiare né dal gran rifiuto dovuto al pienone del venerdì sera né tantomeno per quello di sabato, imponendo al nostro fine settimana veneziano un pranzo domenicale all’Anice Stellato; un congedo che ci ha lascito la voglia di tornare al più presto nella città dei Dogi; magari per gustare le Moeche, crostacei che si trovano solo ad Aprile, quando privi di corazza vengono lasciati un giorno nell’uovo per poi essere fritti e mangiati interi. Un cibo degli dei che abbiamo mancato per un pelo e che pare trovi all’Anice Stellato una delle sue migliori realizzazioni.
La strada che dalla stazione porta all’Anice Stellato già prometteva benissimo: tolto il primo tratto, fastidiosamente turistico, si svolta nel cuore di Cannaregio, attraversando il bellissimo Ghetto, il più antico al mondo.
Fuori dal tam tam turistico si apre allora lo spettacolare canale delle Fondamenta Sense su cui si affacciano le grandi vetrate di quest’ottimo ristorante. Prima di essere un locale di successo le quattro mura dell’Anice Stellato ospitavano un negozietto dietro il quale abitavano i due proprietari. E l’acquisto da parte di un architetto con la passione per il buon cibo ha trasformato l’ambiente: dopo lunghi lavori, un progetto efficace e un arredo originale, è nato un ristorante esteticamente bellissimo, tappa fissa dei veneziani e di tanti stranieri ben indirizzati dalle guide turistiche.
All’Anice Stellato si va per mangiare pesce, ma – cosa non semplice a Venezia – qui vengono proposti anche alcuni (ovviamente pochi) piatti di carne. Visto la passione degli chef anche per la carne…
Il menu non è vastissimo e cambia piuttosto frequentemente. Si comincia, ad esempio, con la parmigiana di sarde e melanzane (10 euro), le sarde in saor con polenta (9,5), la crema di fave con erbette e ricotta di bufala (10),gli scampi in saor con zenzero e pepe rosa (12,5), i cubi di tonno al forno con panatura di nocciole e crudità di cavolo(11,5). Tra i piatti che ci sono piaciuti maggiormente segnaliamo poi la vellutata di zucca con radicchio e caprino che abbiamo provato a rifare per voi (clicca qui per la ricetta).
Tra i primi piatti c’è lo spaghetto con gli scampi alla busara (ovvero con lo scampo fatto cuocere lungamente nel pomodoro, 17 euro), il risotto con scampi, vongole e cozze (16,5), i casarecci di grano duro con pomodoro giallo e coda di rospo (16,5), i fusilli alla norma (14), i bigoli mori con salsa d’acciughe (15,5), i bucatini con amatriciana di tonno e pesce spada (15,5).
Anche i secondi piatti ci hanno pienamente convinto: orata/branzino con pomodorini e olive schiacciate (21), filetti di baccalà in pastella con salsa allo yogurt (20), rombetto al forno (21), fegato alla veneziana con polenta(16), costoletta di agnello panato con pistacchi al forno (22), le magnifiche seppie con polenta.
Un capitolo a parte merita il fritto misto di pesce con verdure (20) che abbiamo visto solo passare tra i tavoli. Una montagna di fritto che diviso in due può bastare come cena… Ci siamo amaramente pentiti di non averlo scelto, aveva un’aria buonissima!
In generale le porzioni all’Anice Stellato sono abbondanti – se non enormi come nel caso del fritto – e gli ingredienti, come ad esempio il pomodoro giallo e la piovra – ricercati e di qualità. La cucina proposta è quella classica veneziana con qualche tocco di creatività che non si distacca però mai troppo dalla tradizione lagunare.
Il rapporto qualità prezzo, il servizio particolarmente attento (come ad esempio per la preparazione delle mezze porzioni nel caso di una pietanza condivisa) e l’ambiente di grande atmosfera, hanno reso l’Anice Stellato la nostra tappa mangereccia preferita dalle parti di Venezia.
Non possiamo non consigliarvelo, sia di giorno, per godere della bella luce che entra dalle vetrate che affacciano sul canale, sia di notte, quando si possono assaggiare – se mai troverete posto – anche i cicchetti di mare proposti dal bravo cuoco come aperitivo.
Non si può non concludere la passerella dell’Anice Stellato con gli ottimi dolci: particolarmente riuscito ci è sembrato lo zabaione in freddo (7,5 – una sorta di semifreddo allo zabaione), buona anche la bavarese e la mousse allo yogurt (7,5). Ottima anche – ma come potrebbe essere altrimenti a Venezia – la cantina.
Una volta usciti continuate la bella passeggiata tra i canali delle Fondamenta Sense, un quartiere poco turistico che vale assolutamente la pena percorrere!
L’Anice Stellato
SERVIZIO: molto cortese e sorridente
PARCHEGGIO: piuttosto complicato (provate dalle parti di Piazzale Roma)
COSTO: 30 euro
GIORNO DI CHIUSURA: lunedì e martedì (aperto dalle 18 per i cicchetti che si consumano ai tavoli)
TELEFONO: 041720744
INDIRIZZO: Cannaregio Fondamenta De La Sensa, 3272
BAGNO: pulito
POSITIVO:locale molto bello, ottimo rapporto qualità-prezzo, piatti tutti ottimi, servizio curato
NEGATIVO:prenotare è arduo!
PIATTO DA NON PERDERE:la frittura (noi però l’abbiamo persa!)
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