Non so se avete visto l’ultimo film di Woody Allen, Midnight in Paris. Parigi ne esce molto stereotipata e uno dei desideri del protagonista è quello di fare una passeggiata sotto la pioggia perdendosi suoi bellissimi vicoletti. Una sera, passeggiando sotto la pioggia nella romantica Montmartre, ci siamo inbattuti nell’insegna di Le Jardin d’en Face. Fino a quella sera da buoni appassionati di cucina avevamo studiato ogni singola mossa mangereccia; ogni ristorante aveva superato il vaglio di un controllo incrociato guida-internet. Per Le Jardin d’en Face invece ci siamo fidati del nostro istinto: era troppo bello quel ristorantino tutto in legno per mettersi a cercare qualche buona referenza. E devo dire che l’atmosfera di questo buchetto è proprio simile a quella che si respira Midnight in Paris, non abbiamo incontrato né Picasso né tanto meno Hemingway, ma abbiamo mangiato benissimo in un localino delizioso.
Innanzitutto una raccomandazione: Le Jardin d’en Face rimane aperto fino a tarda notte, ma i coperti a disposizione sono una ventina (con due tavolini sul marciapiede) e vi conviene quindi prenotare onde evitare qualche minuto di fila o una brutta delusione. Altrimenti, ovviamente, vi conviene andare intorno alle 19.30 o al turno delle 23.
La cucina è quella autentica francese con qualche piatto assolutamente da non perdere come l’uovo cocotte con fois gras (l’oeuf cocotte au foie gras – 8) o l’entrecote con roquefort e legumi (rumsteak saignant sauce roquefort avec des légumes – 15), il nodo di vitello con pangrattato e erbette (15) e la solita immancabile anatra.Mentre qualche altro piatto come la zuppa non ci ha fatto proprio impazzire.
Ma la qualità generale è sicuramente alta, come nel caso degli ottimi dolci, cream brulee e torta al cioccolato della nonna (gâteau au chocolat de grand-mère) in testa.
Il menu è scritto su una lavagnetta che viene fatta circolare tra i pochi tavoli mentre la cucina a vista rassicura sull’igiene del locale. La buona cantina dei vini è proposta ad un ricarico molto accettabile.
I camerieri sono molto gentili e disposti a perdere qualche minuto con chi, come noi, ha il francese un poco pericolante. Come spesso mi è capitato di vedere a Parigi, viene comunque premiata la volontà di provare a sbiascicare qualche parola nella lingua di Dumas. Quindi fatelo uno sforzo, lasciando a casa il vostro perfettissimo inglese.
Insomma tra i ristoranti provati a Parigi Le Jardin d’en Face ci è rimasto nel cuore per l’ambiente familiare e il servizio molto cortese. La cucina autentica francese trova qui una buona espressione con piatti abbondanti e prezzi abbordabili. Ma è il locale in se a fare innamorare, venti stretti coperti in una stradina appena sotto al Sacro Cuore. Fossi in voi fisserei questo programma: Metro fermata Montmartre (il ristorante è appena a 5 minuti), passeggiata al Sacro Cuore, cena a Le Jardin d’en Face e passeggiata finale a Pigalle!
Le Jardin d’en Face
SERVIZIO: gentile
PREZZO: 30 euro
GIORNO DI CHIUSURA: sempre aperto la sera, aperto a pranzo il venerdì, il sabato e la domenica
INDIRIZZO: Rue des Trois-Frères 75018 Paris
POSITIVO: ambiente delizioso con 5 tavolini arroccati nella piccola sala sulla strada, cucina originale francese, prezzo onesto
NEGATIVO: con i pochi coperti a disposizione non è facilissimo trovare posto, qualche piatto francese non di facilissimo apprezzamento
PIATTO DA NON PERDERE: l’oeuf cocotte au foie gras
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