Vicinissimo alla magnifica piazza delle Erbe e al Duomo, nel cuore di Padova, troverete l’Anfora, una buonissima cicchetteria in pieno stile veneziano.
La riconoscerete da fuori perché davanti alle sue vetrine, sotto i portici di via del Soncin, c’è sempre un sacco di gente per l’aperitivo, che si beve un bicchiere di vino e si prende uno “spunciotto” (ossia gli sfizi – pizzette, olive, patatine etc etc – offerti dalla casa).
Gli avventori sono principalmente Padovani e questo è sicuramente un buon segno. All’interno una quindicina di tavoli con le tovagliette di carta ed il tipico ambiente da osteria (L’anfora è segnalata da Slow Food). Un lungo bancone con esposti i dolci, una infinita varietà di bottiglie e etichette e bicchieri per ogni occasione. I tavoli sono in genere da due o da quattro, ma se siete soli o dispari potreste dover dividere il tavolo con altri commensali, cosa piacevole. Se siete un bel gruppo di amici (prenotate comunque) c’è la possibilità di stare tutti insieme in un grande tavolo corale.
Ma veniamo al menu che è decisamente veneto, abbastanza ricco (sia carne che pesce), stagionale, e varia di giorno in giorno, come nelle autentiche osterie.
Tra gli antipasti (dai 7 agli 11 euro) oltre alle selezioni di salumi e formaggi potrete assaggiare il tomino con il radicchio alla griglia, la lingua bollita con la salsa cren, le mitiche sarde in saor, il filetto di sgombro affumicato con al cipolla di tropea, la tartare di tonno fresco con la salsa di capperi (buonissima), i folpetti (polpi) con le verdure ed il soutè di cozze e vongole.
Tra i primi (8-10 euro) vi consiglio di assaggiare gli ottimo bigoli al ragù (sia d’anatra che d’oca) oppure i fusilli lunghi zucca e salsiccia, le creme e zuppe di verdure, le tagliatelle al radicchio e ricotta affumicata, gli spaghettoni con le sarde.
Tra i secondi (11-17 euro) da non perdere il baccalà mantecato o alla vicentina con la polenta, il fegato alla veneziana, la salsiccia “in tocio” con la polenta,lo stinco di maiale o carni pregiate come il germano reale o il filetto di cavallo. Tutti i secondi piatti sono accompagnati da contorni di verdure quali verze, radicchio, cipolle borretane, spinaci e patate arrosto.
Per finire i dolci assolutamente fatti in casa come il tiramisù (buono ma senza lode), oppure la torta di mele (morbidissima e servita calda), oppure pere, cioccolato, cannella e peperoncino (deve essere l loro dolce forte, almeno da come lo declama la cameriera), torta di ricotta con i fichi caramellati, panna cotta o biscottini.
La cantina è ben fornita e vi proporrà molte etichette venete e non solo, con possibilità di bere, praticamente tutto, al bicchiere, ad un prezzo molto più che ragionevole.
Per concludere davvero una buona osteria l’Anfora, dai piatti solidi e ancorati alla tradizione, ma pieni di gusto. Il servizio è veloce e forse un po’ sbrigativo alle volte, ma il flusso di gente è grande e serve un po’ di organizzazione. E la clientela, ottimo segno, è affezionata: sono stata solo un paio di volte, ma ho assistito a parecchie scene di affetto e amicizia verso i proprietari e camerieri. Quell’affetto tipico, a volte un po’ ruvido forse, dei veneti
L’Anfora
INDIRIZZO: Via del Soncin 13, Padova
TELEFONO: 049 656629
PRENOTAZIONE: assolutamente necessaria
SERVIZIO: veloce forse un po’ spiccio, ma siamo in una osteria
COSTO: medio (circa 30- 35 euro per pasto completo)
ORARI E CHIUSURA: pranzo 12:00/15:00; cena 19:00/23:00, domenica chiuso
POSITIVO: ambiente informale, buona scelta dei vini, cibo autentico
NEGATIVO: un po’ di confusione in sala, la porta viene lasciata sempre aperta
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