Hostaria del Ceccottino VOTO: 7,5/10

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All’ Hostaria del Ceccottino si arriva percorrendo le stradine del centro di Pitigliano, bellissimo borgo medievale in tufo che vanta un vista mozzafiato dalle rovine dell’acquedotto romano. E’ davvero una bellissima passeggiata da farsi all’inizio di primavera e l’osteria del Ceccottino si trova in una deliziosa piazzetta accanto alla chiesa. La posizione centralissima, i tavolini di ferro battuto in piazza a dir la verità mi avevano un poco preoccupato che si rivelasse un trappolone per turisti, ma l’Hosteria del Ceccottino era anche tra le novità proposte per la zona da Slow Food quindi siamo entrati, e con discrete aspettative (la porta d’ingresso poi è letteralmente tappezzata dagli adesivi di tutte le guide più rinomate)

Sull’insegna del ristorante vi è un coniglio (con un disegno molto alla Beatrix Potter) seduto su una pergamena… tanto che ci siamo chiesti, con i nostri amici Paolo e Valentina, se la parola “Ceccottino” non stesse ad indicare proprio il coniglio nel toscano maremmano.

 

 

La nostra teoria è stata tuttavia subito sfatata dalle camerierine del ristorante che ci hanno spiegato che Ceccottino era il soprannome dello zio del proprietario, che aveva anni e anni fa iniziato l’attività.

Belli e curati gli interni dalle volte a botte e i soffitti affrescati (del resto siamo in un antico palazzetto adiacente alla chiesa), tovagliati immacolati e tavoli ben separati…. in un angolo, a scrutarci, un coniglio di ferro battuto…

 

 

Il menu offre un numero contenuto di piatti della tradizione locale, antipasti a base di affettati e lardo, i pici (pasta locale fatta in casa  ametà tr alo strozzaprete e il tagliolino) con sapienti sughi toscani, un tripudio di carne e alla fine i dessert. il tutto accompagnato da un servizio gentile e molto professionale, anche se forse non così amichevole come vi aspettereste da una osteria toscana.

Ma l’Hosteria del Ceccottino dell’osteria mantiene solo il nome, in realtà è un vero e proprio ristorante.

Per cominciare abbiamo scelto un misto di crostini toscani conditi dal classico pomodoro fresco, pate di fegato toscano, lardo di colonnata e qualcosa di più insolito come una crema di zucchine. Sono finiti in un batter d’occhio ma eravamo affamatissimi.

 

 

Per proseguire da degni toscani abbiamo scelto i pici, personalmente mi fanno impazzire, questa volta conditi con ragout bianco d’anatra all’arancia. Appena assaggiati un mormorio comune ah sentenziato che ” l’arancia ci stava davvero benissimo”… un accostamento di sapori delicati davvero studiato e gradevole, e servito in porzioni  davvero abbondanti (con due piatti di pici abbiamo mangiato comodamente in 4!). Anche la presentazione dei piatti è molto raffinata,degna di un ristorante con la R maiuscola.

 

 

in alternativa zuppe come la familiarissima pasta e ceci, le tagliatelle fatte in casa saltate con  burro e scaglie di tartufo, tagliatelle olio e bottarga di Orbetello ( Presidio slow food).

Dopo antipasti e primi non ce la siamo sentita di attaccare una fiorentina (anche se ci sarebbe piaciuto!) per cui ci siamo orientati su una tagliata (che consigliamo perchè la qualità della carne è davvero eccellente) dalla cottura perfetta e su uno stracotto di cinghiale con salsa “devoperforzafarelascarpetta!”. Tra le altre proposte l’agnello del Ceccottino e il filetto al Morellino di Scansano, il filetto di mando razza maremmana (presidio slow food anch’esso) magari per la prossima volta.

 

 

 

 

E nonostante l’abbuffata ci siamo tenuti un piccolissimo spazietto per il dessert. La lista è lunga ma poco stupefacentea: accanto ai classici come il tiramisù (ahimè terminato) e la pannacotta cioccolatofruttidiboscoecaramello (come lo dicono i camerieri tutto d’un fiato) c’è la mousse di ricotta, anche questa cioccolatofruttidiboscoocaramello (la cameriera dice molto buona), i tozzetti con il vin santo (ma io non lo considero mica un dolce questo!), la bavarese al vin santo, e infine due novità, che abbiamo assaggiato.

Il fagottino del Ceccottino: un fagottino alle mele servito caldo con crema di cannella, buono ma senza stupire (forse più da colazione).

 

 

lo Sfratto Pitiglainese: un rotolo di pasta frolla ripieno di frutta secca miele e arancio.

 

 

A fine pasto una cosa ci ha però stupito: il conto. Per essere un ristorante così curato, dalla posizione centralissima, segnalato da tutte le guide, il conto è davvero contentuto (abbiamo speso 30 euro a persona e siamo usciti rotolando)…a ricordare le antiche origini  da osteria di questo luogo un po’ speciale…

 

Hosteria del Ceccottino

PARCHEGGIO: lasciare la macchina fuori dall’area pedonale

SERVIZIO: curato e rapido

COSTO: dai 30 euro in su vini inclusi

CHIUSURA: Giovedì

INDIRIZZO:Piazza San Gregorio VII, 64

58017 PITIGLIANO (GR)

Tel. Fisso: 0564 614273  Cell: 3939790069  (prenotate!)

Fax: 0564 614926

 

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