Non troppo tempo fa Ortigia ospitava un carcere e la maggior parte delle case dell’isola erano abitate dai familiari dei detenuti. Poi, negli ultimi, grazie all’interessamento della politica che ha finanziato buona parte della ristrutturazione di Ortigia e Ibla, Siracusa è diventata una tappa quasi obbligatoria per chi sceglie di passare le proprie vacanze in Sicilia. Qui l’offerta di ristoranti vi farà venire il mal di testa e la scelta non sarà facilissima.
Noi abbiamo passato una piacevolissima serata Al Mazarì, ristorante in una vietta dietro il Duomo, messo in piedi da una simpatica famiglia di Mazzara del Vallo: Papà Ludovico in sala aiutato dal figlio Sommelier Peppe, la Mamma Silvana in cucina coadiuvata dall’altro figlio Enzo. L’ambiente è molto caldo e curato ed emerge tutto lo strano contrasto tra un ristorante raffinato e la sua gestione tutta familiare: Al Mazarì si mangia a lume di candela con un leggera musica di sottofondo… Già perché, oltre alla ristorazione, l’altra grande passione della famiglia Roccafiorita è il Jazz che viene suonato a fornelli spenti nelle fredde serate invernali.
Consigliato dalla guida Michelin, il ristorante propone piatti della Sicilia occidentale, luogo da dove provengono tante delle proposte culinarie che rendono la Sicilia famosa in tutto il mondo, piatti che in buona parte influenzati dalla colonizzazione Araba: “Da queste parti (Siracusa) ci sono 6/7 piatti tipici, non si può neanche confrontare la cucina del Ragusano con il Trapanese” ci riferisce Ludovico “Se da quelle parti viene a cucinare un forestiero puoi stare sicuro che nessuno andrà a mangiare da lui… Si mangia troppo bene nelle nostre case per mangiare da uno che non viene da lì”.
Al Mazari propone principalmente piatti di mare ed è celebre per il cous cous di pesce preparato come vuole la tradizione. Noi abbiamo cominciatola cena con gli antipasto di mare, memorabile per moscardini fritti, il soutè di cozze, le polpettine di mare e l’insolita razza. Un piatto non banale e molto abbondante. Arriva poi un gradito omaggio dalla cucina, una buonissima insalata alla Trapanese con patate, cipolle, olive, pomodori e uovo barzotto.
Tra i primi vengono proposti gli spaghetti cu la sàissa e li milinciani fritti, le linguine alle sarde, la pasta al pesto trapanese, al ragout di spada.
I secondi variano a seconda del pescato ma protagonista è il pesce spada, alla matalotta o alla trapanese, poi le sarde a beccafico, il tonno, la frittura. I piatti sono ben equilibrati e i sapori non sono caotici – come mi è capitato in diversi ristoranti siciliani – ma seguono la loro strada con decisione. Per concludere la serata ci siamo indirizzati verso l’ottima cassata, dolce di provenienza araba come tante delle proposte culinarie del ristorante. Il prezzo non è economicissimo ma il ristorante vale ogni centesimo speso.
Sinceramente non vedo l’ora di tornare, magari in inverno, così dopo l’ottima cena mi ascolto un bel concerto Jazz dal vivo…
Al Mazarì
SERVIZIO: familiare
PARCHEGGIO: ad Ortigia c’é la ZTL, non è cosa facile parcheggiare
PREZZO: 40 euro
GIORNO DI CHIUSURA: La Domenica (a pranzo d’estate – a cena d’inverno)
TELEFONO: 3336526900/0931 483690
INDIRIZZO: Via G. Torres 7 96100 Ortigia
SITO: http://almazari.com/
{google_map}37.0588395,15.292005{/google_map}