Mai avrei pensato di poter uscire così soddisfatto da un ristorante con un nome tanto brutto…
Stavo cercando un ristorante a Cefalù e la cosa stava prendendo i connotati di una vera e propria impresa: località turistica per eccellenza, Cefalù contiene all’interno del suo bel centro storico un numero di ristoranti frega turisti almeno pari a quello che potete trovare in tutto il resto dell’isola. Le guide segnalano pochi locali degni di una sosta, e un rapido controllo su 2spaghi e Trip Advisor non stava rendendo le cose più facili; ad ogni parere entusiasta che recensiva un ristorante faceva seguito una critica che lo stroncava, con l’unico risultato di confondermi ancora di più le idee.
Scansando con forza il pregiudizio che mi proiettava in un locale turistico con tanto di bende sugli occhi dei camerieri, reti attaccate sui muri e pappagalli in gabbia alla maniera del “Covo del Pirata”, mi accingo con prudenza all’entrata del ristorante. Prima sorpresa: sul vicoletto che ospita il Covo c’è un bellissimo lavatoio medievale che merita una visita anche se volete andare a mangiare da un’altra parte. Entriamo nel locale e lo Chef ci sorride dalla cucina a vista, l’ambiente è romantico ma informale e gode di un bellissimo affaccio sul mare. Peccato che da appassionato sia stata una sofferenza vedere l’unica barca a vela che dormiva in rada ballare come una disperata in balia delle onde… (un mio amico diceva: se dormi da solo in un posto, o sei il più intelligente di tutti o il più cretino).
Circondati da – unica nota stonata del locale – una luce rossa stile sacrestia, ci facciamo consigliare del cameriere che ci indirizza su una spigola che sarà la protagonista della nostra serata culinaria: sfilettata e infornata con i pistacchi darà vita ad uno splendido secondo, tutto ciò che ne è rimasto avrebbe fatto da condimento, con qualche verdurina, alla nostra ottima e saporitissima pasta.
Questa modalità che prevede un pesce proposto come varie portate è un po’ un classico del Covo e viene servito anche con il tonno, la cernia e tutto ciò che il mare può offrire.
Per il resto il menù offre i grandi classici della cucina siciliana e più in generale di quella di mare: il pesce spada, la caponata, le sarde a beccafico, il risotto alla marinara, la pasta pesce spada, pinoli e finocchietto, la frittura di mare, la cassata, la torta di mandorle…
L’esperienza ventennale del proprietario che ha pellegrinato in ristoranti in diverse parti del mondo, sicuramente non fa che giovare al Locale. Basta poco infatti per rendere contento un cliente: un sorriso all’entrata, del pesce fresco, un omaggio dalla cucina, un buon passito offerto a fine cena, un’ambiente piacevole…
In una delle poche città della Sicilia dove mangiare non è cosa facile, il Covo del Pirata è un ottimo indirizzo che difficilmente deluderà.
Il Covo del Pirata
SERVIZIO: cortese
PARCHEGGIO: a Cefalù dovete camminare
PREZZO: 30/35 euro
GIORNO DI CHIUSURA: sempre aperti!
INDIRIZZO: Via vitttorio emanuele, 59 Cefalù
TEL: 0921.922249
POSITIVO: Vista sul mare, chef capace, pesce fresco, prezzi onesti.
NEGATIVO: luce della sala
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