Non c’è niente da fare… Appena la nostra collega Alessia ci fornisce un consiglio culinario fa centro! Questa volta gli abbiamo dato tra le mani la nota giuda Slow Food e lei dopo qualche minuto di studio ci ha guardato con sicurezza affermando che la risposta per Bari era semplice: La taverna di Federico.
E mai scelta si era rivelata più felice; a partire dalla posizione: la locanda si trova in una graziosa piazzetta di quel colore bianco che contraddistingue Bari vecchia, ma è facilmente raggiungibile poiché appena all’ingresso del quartiere in cui un tempo non era consigliabile fare una passeggiata se non si voleva correre il rischio di incorrere in qualche brutta sorpresa. Ma si sa, Bari vecchia è cambiata (occhio comunque la sera!) e oggi essere a pochi centinaia di metri dalla Chiesa di San Nicola è diventato un’invidiabile virtù.
Ma i pregi della Taverna di Federico non si fermano certamente qui: il ristorante gode anche di un ambiente curato con una sala interna accogliente ed elegante tutta nella pietra; ha un servizio professionale con cameriere che ci hanno decantato per due volte a memoria il menu senza ombra di sbavatura. E soprattutto ha una cucina che esegue con maestria i piatti della tradizione barese, ma allo stesso tempo si prende il lusso di presentarli come meglio non si può.
Insomma, La Taverna di Federico è un piccolo orologio dove tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione.
Ma veniamo al concreto: per la Puglia noi vi abbiamo già messo in guardia più volte… Ma visto che ci siamo lo rifacciamo: gli antipasti qui sono una cosa seria. Non date retta ai camerieri che minimizzano, sono stupendi per chi vuole assaggiare diversi piatti, ma sufficienti per compiere un pranzo completo. E la regola vale anche alla Taverna di Federico: se volete andare oltre all’antipasto prendetene uno in due.
Questi i piatti che potreste veder piovere a raffica sul vostro tavolo: capocollo di Martinafranca (stupendo), burratine, carpaccio di zucchine, flan di cicoria in letto di fave, cous cous di pesce, peperoni ripieni, cozze gratinate, ecc. Poi non dite che noi non vi avevamo avvertiti…
Anche i primi sono interessanti ed eseguiti con classe: noi abbiamo ordinato una calamarata (pasta che ricorda gli anelli del calamaro), e la classicissima fave e cicoria in crosta di pane (tocco innovativo dello chef) che aveva una presentazione stupefacente. Ma si può ordinare anche una tiella di riso con cozze e patate, le orecchiette con cime di rapa, i ciceri e tria.
Dopo essersi pappati quel mare di antipasti e i più che abbondanti primi, affrontare i secondi si è dimostrata cosa ardua. Ma per amor di cronaca culinaria ci siamo sforzati e abbiamo ordinato uno stinco sfumato con del Primitivo e accompagnato con delle patate. Veramente buono ma aveva delle dimensioni spropositate… Valeva un pranzo completo. Fortuna che lo abbiamo diviso in tre!
Infine nota di merito per i dolci: gli sporcamusi, tipico dolce barese con pasta sfoglia e crema, erano eccezionali. A me è piaciuto anche il flan di ricotta accompagnato da un lago di cioccolata, ma era veramente troppo!
Quindi consigliamo senza riserve la Locanda di Federico che ci ha regalato una mangiata epica in un ambiente piacevole al modico prezzo di 25 euro. Bravi!
La Locanda di Federico
SERVIZIO: buono
PARCHEGGIO: facile, appena fuori la piazzetta
COSTO: 25-30 Euro
CHIUSO: lunedì a pranzo e ultime due settimane di Agosto
INDIRIZZO: Piazza mercantile 73, BARI
TEL. 0805227705
SITO: http://www.lalocandadifederico.com
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