Con la trattoria del nuovo Macello è stato subito amore… Siamo partiti con il piede giusto: il consiglio è arrivato dal titolare di uno dei nostri ristoranti preferiti a Milano, La Cantina della Vetra, che ci ha suggerito di provare questo gioiellino della ristorazione milanese. I due bravi Chef, Marco e Giovanni, hanno infatti fatto esperienza in quel tempio del buon gusto, apprendendo i segreti della cucina classica milanese. Quella base è evidentemente servita per creare qualcosa di leggermente diverso e innovativo, una cucina creativa realizzata con ottima tecnica e con una presentazione cromaticamente invidiabile delle portate.
Il “Nuovo Macello” da cui nel 1927 il ristorante ha preso il nome non si trova più davanti al locale, anche se a ricordare gli anni trenta è rimasto il gigantesco deposito in stile razionalista dei tram all’inizio di Via Cesare Lombroso. Le nostre buone aspettative sono state confermate da un locale che ha saggiamente mantenuto inalterata la sua struttura anni ’30 con tanto di bancone art decò e radio balilla alle pareti.
Un luogo dall’atmosfera magicamente retrò che non fa che amplificare il piacere di leggere un menu dalla grande influenza moderna. Dopo il sempre – ove presente – gradito benvenuto dello Chef, un assaggio di pappa al pomodoro ovviamente rivisitata, siamo partiti con degli ottimi cannoli di cipolla di tropea ripieni di gamberi affumicati (11) e con una parmigiana di melanzana in vasetto accompagnata da una stracciatella (9).
Tra i primi piatti ci hanno letteralmente conquistato per sapore, realizzazione e idea, i ravioli di ricotta di bufala arrostiti, alici marinate alle spezie, melone piccante e basilico (12), un insieme di sapori bilanciati con maestria dai bravi Chef del Nuovo Macello. Cromaticamente bellissimi anche i bottoni di pomodoro in salsa di fagiolini, cremoso di mozzarella e gocce di olive Taggiasche (12), dove i bottoni di pomodoro, degli specie di gnocchetti, mi hanno dato la certezza di avere a che fare con dei pomodori pachino finché la mia forchetta non li ha trapassati rivelandoli per quello che erano… un idea davvero ben realizzata. Ci hanno meno convinto invece glispaghetti freddi ai frutti di mare con zucchine e prezzemolo (12), anche se questo piatto ci ha rivelato la piacevole possibilità di ordinare solo mezze porzioni.
Il menu offre ancora il riso nero di Venere con emulsione di ostriche e lime candito. Ma al Nuovo Macello sono bravi anche/sopratutto con i classici della ristorazione milanese, d’altronde Picasso, prima di fare il cubismo, si cimentava con magnifici ritratti in chiaro-scuro, e se non si hanno le basi solide sopra non ci si può costruire proprio nulla. Al Nuovo Macello le basi sono solidissime, i chiaroscuro molto dettagliati; si fa ad esempio un ottimo risotto allo zafferano (12) e sopratutto si fa una cotoletta alla milanese (24) “a modo nostro” che è strepitosa: un taglio di vitello con osso, perfettamente frollato, molto alto, fritto nel burro chiarificato (ripassata al forno?!). L’interno della cotoletta risulta morbidissimo. Non voglio mettermi a questionare, da romano, sulla cotoletta alla milanese più buona – orecchia di elefante, zampa di elefante, ecc. – rischierei di fare brutta figura. Basta dire, da profano, che era davvero stupenda.
Come secondi piatti ci è stata proposta anche la noce di vitello rosolata con le taccole o il pesce del giorno secondo la proposta dello chef.
Anche i dolci (8) veleggiano tra il classico e l’innovazione: il tiramisù in tazza ha una consistenza schiumosa del mascarpone e una crosta molto sottile di cioccolato. Ci è piaciuta più l’idea che il gusto. Ottimo il gelato al pistacchio dall’evidente retrogusto di pistacchio salato. Molto particolare il risotto allo zafferano con fragole, una versione dessert del risotto alla milanese che mi ha colpito per presentazione e fantasia (al resto del tavolo però non è piaciuto). Buona la ganache al cioccolato con gelato alla ciliegia.
Il menu non è vastissimo e non tutti i piatti ci hanno conquistato, ma in tutto, compreso il servizio, si scorge la passione per il proprio lavoro, l’ospitalità (gradito il benvenuto e il pre dessert) e la voglia di non banalizzare mai i piatti proposti. Inoltre i prezzi sono davvero corretti.
Siamo usciti dal ristorante soddisfatti con la sensazione che la qualità prezzo del Nuovo Macello sia davvero molto elevata.
A pranzo si può usufruire della bella atmosfera e le ottime preparazioni di Marco e Giovanni con un menu a soli 18 euro.
Davvero bravi!
PS ATTENZIONE: non accettano carte di credito!
Trattoria del Nuovo Macello
SERVIZIO: cortese
PARCHEGGIO: siamo in una zona senza grossi problemi di parcheggio
PREZZO: 40-50 a cena, 18 a pranzo
INDIRIZZO: Via Cesare Lombroso 20 – Milano
GIORNO DI CHIUSURA: domenica e sabato a pranzo
TELEFONO: 02-59202122
BAGNO: pulito
POSITIVO: ambiente elegantemente retrò, cucina innovativa, prezzi competitivi, ottimo servizio
NEGATIVO: non tutti i piatti conquistano
PIATTO DA NON PERDERE: cotoletta alla milanese
{google_map}45.455721,9.225061{/google_map}