Alla Dogana del Buongusto ci sono andato con i miei colleghi di Milano. Il ristorante lo ha suggerito una collega amante della buona cucina (e del buon vino!), assidua frequentatrice di ristoranti di qualità. Ma a dir la verità Daniela non è proprio milanese al cento per cento: anche se il processo di trasformazione è quasi ultimato. Un processo di milanizzazione che la sta portando a sostituire il Piscistoccu alla trappitara con il risotto allo zafferano, un tuffo a giugno nel bel mare di Scilla con un giro di shopping a via Montenapoleone, l’accento calabrese a quello di Milano. Ma per fortuna l’amore per la buona cucina, valore che viene inculcato da ogni buon genitore del sud, non ha risentito del soggiorno milanese, e Daniela ha condiviso le sue scoperte culinarie con noi, che a nostra volta le condividiamo con voi.
E allora eccoci qui alla Dogana del Buongusto, dietro le colonne che sono il cuore di Milano (lo dico perché sono romano!) con un occhio sempre ben ancorato all’orologio, visto che oggi è giovedì e domani si deve tenere alta la bandiera della produttività del nord.
Immagino che a questo punto della lettura (forse anche da prima di questo punto!), vorrete sapere com’è stata la nostra esperienza in questo ristorante… la faccio semplice semplice e ve lo dico in poche parole: la dogana del buon gusto è un ottimo ristorante. Ha un buon menu fatto di piatti ricercati. Un menu non troppo vasto, ma ben studiato; qui si utilizzano materie prime di qualità provenienti da tutta Italia, come nel caso della strabiliante varietà e qualità degli affettati (prosciutto di cervo, di cinghiale, la coppa, il crudo di Parma, il culatello, la finocchiona), o dei formaggi (speciale la burrata di Andria, poi la tomella piemontese al timo, la caciotta all’erba cipollina). Alla Dogana troverete poi un ambiente molto caldo e accogliente con un servizio cordiale.
I piatti provengono principalmente dalle regioni del nord. Tra i primi a noi sono particolarmente piaciuti i Testaroli con asparagi, zafferano e spek (piatto dello spezzino) e il classico risotto allo zafferano con ossobuco, tra i migliori mai mangiati. Ma ancora: il risotto alla crema di broccoli e prosciutto d’oca; gli gnocchi di barbabietola al ragù di coniglio, cromaticamente bellissimi.
Tra i secondi segnaliamo la tagliata di manzo alle fave di cacao, il carrè di capriolo alla birra belga, il magret d’anatra. Ma quello che ci ha maggiormente colpito è stata la scelta fatta da Andrea (un altro collega non proprio milanese che si è trasferito con la fidanzata dall’Aquila) che forze richiamando alla memoria i famosi arrosticini abruzzesi che sapevano di casa si è fatto portare una vigogna di bove (?!) con lardo alle erbe. Che sarebbe (secondo me non lo sapeva neanche Andrea) una tagliata di manzo arrotolata su uno spiedino di dimensioni colossali, cotta alla brace. Un piatto (o forse bisognerebbe dire uno spiedino) veramente spettacolare.
Tra una chiacchiera e l’altra (in cui mi sono fatto sbeffeggiare per la mia incapacità di riconoscere un vino che sapeva di tappo!? Ma non avevo un blog di cucina!) si è fatta l’una di notte e abbiamo quindi rinunciato ai dolci. E qui veniamo alle uniche critiche che rivolgiamo alla Dogana del Buongusto: ci sarà stata anche la fiera del design, ma un giovedì sera non ci si può sedere alle nove e all’una di notte ancora non si è ordinato il dolce. Anche se devo dire che eravamo rimasti abbondantemente gli ultimi e che quindi la cucina si deve essere coordinata male con i camerieri per le nostre ordinazioni (o forse noi abbiamo mangiato troppo lenti?!). Per il resto non abbiamo gradito molto (la segnalazione è dell’Ing. Mandelli che da appassionato di musica ha l’orecchio fine) il continuo suonare di un campanello ogni volta che si apriva la porta d’ingresso.
Ma sono sottigliezze… alla Dogana abbiamo passato una serata piacevole accompagnata da ottimo cibo pagato un prezzo più che corretto. E qui alla Dogana ho anche scoperto che i miei colleghi milanesi sono meno milanesi di quello che potessi pensare. Infatti i più meneghini della tavolata abitano fuori città e non cambierebbero mai gli interminabili fili di erba che si aprono all’orizzonte dell’interland con le fila di automobili che riempiono ogni giorno la metropoli.
La Dogana del Buongusto
SERVIZIO: cordiale
PREZZO: 40 euro
PARCHEGGIO: se siete fortunati
CHIUSURA: La domenica (prenotate nel we!). Interessante il pranzo e la possibilità di mangiare fino a tardi.
INDIRIZZO: Via Molino delle Armi 48, 20123 Milano
tel. 02-83242444
SITO: http://www.ladoganadelbuongusto.it
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