Augusto a Piazza de Renzi è veramente una trattoria romana storica. Una di quelle trattorie anni ’60 immortalate da Gassmann e Tognazzi nei ” Nuovi Mostri”, o quella dove Sordi mangia la pajata nel “Marchese del Grillo”. La conosco da 15 anni e nulla è cambiato, e sono sicuro che nel ’54, quando a gestirla c’era augusto in persona, fosse esattamente come è oggi.
Si dice che all’epoca di Augusto, quando qualcuno gli chiedeva una cicoria o dei broccoli, egli rispondesse con romana sobrietà: “La cicoria vattela a mangiare a casa!”. E devo dire che, come si è mantenuta la tradizione dei piatti e dell’atmosfera, anche riguardo al servizio tutto è rimasto come una volta: i discendenti di Augusto fanno bene il loro mestiere accogliendoti come solo un burbero romano sa fare.
L’interno del ristorante è spoglio: due salette, tavoli in legno ravvicinati, tovaglia di carta che diventa magicamente scontrino fiscale a fine pranzo, qualche foto in bianco e nero storta alle pareti, cucina quasi nella sala. Il meglio di sé come atmosfera, Augusto lo regala in primavera/estate, quando si può godere dei suoi tavolini all’aperto in una bella piazzetta di Trastevere.
Per quanto riguarda i piatti il discorso si fa complesso. Si deve partire da un presupposto fondamentale: si tratta di una trattoria storica dove il tempo sembra essersi fermato, quindi i piatti sono semplici, molto basici. Sopratutto i primi.
Qualche giorno fa ho assistito ad una serata in cui un cliente si lamentava energicamente della Cacio e Pepe a suo dire “Peggio di quella che ho mangiato alla mensa militare”. Il piatto oggetto della critica era una cacio e pepe in una versione veramente elementare: mezze maniche (devo dire ben al dente), un po’ di acqua della cottura, spolverata di pecorino e di pepe sul piatto.
Non vi aspettate quindi mantecature in padella o al tavolo in stile Felice a Testaccio. D’altronde trovatela un’altra cacio e pepe da 7 euro a Trastevere! Vi do un consiglio, la mantecatura fatevela voi: per non rimanere delusi basta mischiare bene il cacio con l’acqua di cottura e non aspettarsi una cacio e pepe sofisticata. E’ inutile che vi lamentiate: sarebbe come andare a mangiare da Heinz Beck alla Pergola e offendervi con il cameriere perché non vi risponde in romanaccio. Date alle trattorie quello che é delle trattorie e ai ristoranti di qualità quello che é dei ristoranti di qualità, soldi compresi. E questo vale anche per le trattorie, perché da Felice o da Perilli (per citarne due di qualità) si esce con il portafoglio alleggerito di 50 euro, mentre da Augusto della metà.
Per il resto, la scelta dei primi piatti è piuttosto limitata: oltre alla discussa cacio e pepe, i ravioli ricotta e spinaci (8 euro), l’Amatriciana (7) e gli gnocchi il giovedì (8).
Molto meglio, a mio modo di vedere i secondi, dove tocchiamo livelli di eccellenza con il Pollo alla Romana (7.5) e ilConiglio alla cacciatora (8), ma sono riusciti anche l’Agnello (8.5), l’Arrosto di maiale (8), gli Straccetti con rucola. Basica, ma buona, la salsiccia con lenticchie. Il resto dipende molto, come d’altronde un tempo dipendeva, dal calendario: Martedì Calamari e piselli (9.5), Venerdì Baccalà alla livornese (9.5), Mercoledì Fagioli e cotiche o salsicce(5.5/6.5), Sabato Trippa alla Romana (7.5).
Buoni i contorni (3.5): cicoria, puntarelle, broccoletti.
Tra i dolci la torta della nonna è veramente notevole.
Complessivamente quindi una trattoria storica, con pochi piatti molto semplici, dove è importante ordinare bene (e arrivare presto perché altrimenti troverete mezzo menù terminato). I secondi piatti sicuramente più riusciti dei primi. Non si prenota e nel fine settimana c’é sempre da aspettare. Il servizio è da trattoria romana vecchio stile: tipico, folcloristico, un po’ scorbutico, ma in fondo simpatico, se è quello che cercate. Vino della casa passabile.
Non c’è un piatto che raggiunge i dieci euro, cosa non facile per la super turistica trastevere. Questa trattoria piace molto ai turisti che affollano ormai da anni i suoi tavoli di legno. I romani si adeguano, e aspettano una bella domenica di primavera per godere di un posto al sole da Augusto a Piazza de Renzi.
Augusto a Piazza de Renzi
SERVIZIO: romanesco
PREZZO: 20/25 euro
INDIRIZZO: Piazza De Renzi 15 (Trastevere)
TELEFONO: 065803798
GIORNO DI CHIUSURA: mai
POSITIVO: ambiente romano da vera trattoria trasteverina di una volta, prezzi bassi, alcuni piatti particolarmente convincenti, i tavolini all’aperto regalano stupendi pranzi all’aperto
NEGATIVO: poca scelta, alcuni piatti sono realizzati nella loro versione basica, servizio burbero
PIATTO DA NON PERDERE: Pollo alla romana
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