Finalmente siamo riusciti a provare Armando al Pantheon: uno di qui locali storici di cui tanto si parla a Roma, luogo sicuro per chi vuole mangiare l’originale cucina romana.
Segnalato da Slow Food, Gambero Rosso (due gamberi), Veronelli, e dalla nuova frontiera dei critici cibernetici, Armando porta nel nome il suo più grande pregio: uscire da un ristorante e trovarsi davanti il Pantheon, forse il più bel monumento di Roma, non ha infatti prezzo. Per tanti ristoratori romani questo avrebbe potuto significare trappola per turisti; eppure da Armando si mangia bene, si spende (quasi) il giusto, e si viene trattati con attenzione.
Partirei proprio dal servizio insolitamente gentile per essere una trattoria, seppur di qualità, romana: nelle trattorie romane infatti (il perché non lo so) si usa solitamente trattare male i propri clienti; ma anche in questo caso Armando ha il merito di scardinare il clichè; i due figli si dimostrano gentili e corretti e rendono assieme ai camerieri l’ambiente piacevole. La grande sala che ospita i pochi coperti ricorda la vecchia trattoria romana degli anni ’70, con gli alti soffitti e i quadri alle pareti.
Il menu risente per alcuni piatti del tipico susseguirsi dei giorni della settimana, elemento caro alla cucina romana:aliciotti all’invidia (solo il martedì), coda alla vaccinara (solo il giovedì); baccalà alla marinara e pasta e ceci (solo il venerdì).
La cucina è buona ma a nostro modo di vedere un po’ discontinua. Diciamo che ordinare bene da Armando diventa indispensabile se si vuole uscire dal ristorante veramente soddisfatti; qualche portata delude un po’. Noi di primo abbiamo subito messo a dura prova Armando scegliendo il trittico più amato della cucina romana (cacio e pepe, carbonara, e matriciana).
La nostra impressione: buone la carbonara e la matriciana, non favolosa la cacio e pepe. Nel complesso il trittico è promosso, ma proprio non ci sentiamo di dare i pieni voti. Proseguiamo con la Trippa rigorosamente servita al sugo(come si usa a Roma) e l’abbacchio alla scottadito accompagnati con le sempre splendide puntarelle con le alici.
Meglio i secondi rispetto ai primi. Anche se la differenza sui prezzi si fa sentire: mentre per un primo dieci euro bastano, non ci sono secondi al di sotto dei sedici euro. Quindi occhio!
Gli altri piatti che ci sentiamo di segnalarvi sono sicuramente pane burro e alici, gli gnocchi al pomodoro, il pollo al vino bianco, i saltimbocca alla romana.
Anche i dolci ci sono sembrati alterni: il nostro tiramisù ai frutti di bosco è stato giustamente definito da qualcuno del tavolo un po’ gaio e non del tutto soddisfacente. Ottima scelta invece la torta antica Roma.
Insomma, esperienza altalenante questo Armando al Pantheon: non ci sentiamo di promuoverlo con il massimo dei voti, ma rimane una buona soluzione se si vuole provare la tipica cucina romana godendo del suo bellissimo centro storico. Inoltre da Armando si è avvolti quella patina da vecchia hostaria che sempre più difficilmente si riesce a trovare nei vicoli della capitale.
Armando al Pantheon
SERVIZIO: gentile
PARCHEGGIO: area pedonale, non proprio facile (interno ztl)
PREZZO: 35/40 euro
GIORNO DI CHIUSURA: sabato sera e domenica
INDIRIZZO: Salita dei Crescenzi, 31
TELEFONO: 06.68803034 (pochi coperti, prenotate!)
POSITIVO: la posizione, gli interni, il servizio, la cucina romana
NEGATIVO: prezzi dei secondi altini, non tutti i piatti all’altezza, chiusura il sabato sera
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