La prima carpacceria d’Europa”, recita così il menu di Asino Cotto, un interessante ristorante nella Trastevere più bella e tranquilla, quella di Santa Cecilia.
Un tempo Trastevere era solo Carbonara, Matriciana e Puntarelle, nella migliore tradizione spenna turisti. Oggi il quartiere offre qualche proposta multietnica e alcuni ristoranti creativi dal servizio curato come Asino Cotto.
L’ambiente è curato e piacevole, anche se siamo incappati nella serata finger food (ogni giovedì) e la musica proveniente dal piano di sotto dava parecchia noia. Il servizio è molto curato e gentile, con po’ di ansia da prestazione manifestatasi attraverso continue domande “vi è piaciuto il carpaccio? Buono il vino?”. Ma la linea che suddivide un servizio curato da un servizio invadente è molto sottile e soggettiva. E devo dire che la gentilezza non è mai mancata.
Con stupore ho notato che buona parte degli avventori erano stranieri con una buona percentuale di francesi, e devo dire che sono contento di saperli sani e salvi in un ristorante del genere piuttosto che in qualche ristorante in zona Piazza Navona con la fotografia di una lasagna sul cartellone pubblicitario sul marciapiede.
Come già anticipato, non si può venire da Asino Cotto e non provare un carpaccio, scegliendo tra le due pagine del menu che propongono crudità di verdura, carne e pesce:alici marinate al limone su invidia belga con capperi e olive(10),carpaccio di chianina con rughetta(13),carpaccio di pesce spada con citronette e verdurine croccanti(13),carpaccio di spigola agli agrumi, ravanelli e pistacchi(14),cruditè di funghi con invidia riccia al pepe rosa(9),insalatina di finocchio e arancia con papperi e olive di gaeta(9),carpaccio di baccalà con invidia e limone(12),marinata di petto d’oca all’arancia(13),carpaccio di zucchine al basilico e parmigiano(9),carpaccio di kiwi con salsa al pistacchio(6). Poi le ottimetartare, di manzo con guacamole(13), ditonno al timo con mango e cipollotti(13).
Interessanti e creativi gli antipasti:capocollo artigianale con salsa di fichi senapati(13),fiori di zucca ripieni di ricotta verde gratinati(13),budino di salmone , mousse di salame e latte di cetriolo (12),insalata di merluzzo al vapore con menta e crostone di pane(13).
Tra i primi piatti abbiamo trovato interessante lognocco alla romana gratinato al pecorino con salsa alla matriciana(12), non straordinario lospaghetto ai pomodori verdi e colatura di alici (9), poi ilfazzoletto di zafferano con ragù di coniglio e gallinacci(14), leorecchiette allo zafferano e cozze(12), lepappardelle nere di seppia con seppioline e pomodori secchi(14).
Come secondi iltonno scottato con verdurine su pesto trapanese(23), porsione a mio modo di vedere un po’ avara, ilpetto di faraona, ristretto di passito e uvetta(23),filetto di vitello al Porto, foie gras e invidia caramellata(20),carrè di agnello marinato alla birra con verdure croccanti(21).
Da notare che i carpacci e i primi piatti rientrano nella fascia di prezzo di una comune trattoria romana, mentre i secondi piatti e i dolci (7) viaggiano su una differente fascia di prezzo. Dei dolci avevo sentito parlare assai bene, forse è per questo che sono rimasto piuttosto deluso. La miacheesecakenon mi ha proprio convinto, mentre ilsorbetto al mandarino con grand marnier e mentaera buono ma non stupiva. Ma forse non abbiamo scelto bene noi, visto le belle alternative nel menu:mousse di cioccolato bianco con mirtilli al caramello, spuma di yogurt, torta di carote con crema di ricotta.
Ottima la cantina.
Direi quindi che la mia esperienza da Asino Cotto è stata segnata da luci ed ombre. Bisogna dare merito al giovane chef Giuliano Brenna di aver creato un menu molto interessante che viene spesso aggiornato con nuove proposte. C’è innovazione e creatività, ma senza nessuna esasperazione, anzi direi con grande equilibrio. Si vede insomma che la cucina sa fare bene il suo lavoro e l’ambiente è molto curato e piacevole. Anche del prezzo non ci si può lamentare considerando che si spende poco più di una trattoria ricevendo un trattamento gastronomico di livello. Nonostante tutte queste belle considerazioni non sono uscito però totalmente entusiasta dal locale.
Infine una curiosità: il nome del ristorante è stato scelto per l’assonanza con il numero civico, il quarant’otto di Via Dei Vascellari.
Asino Cotto
SERVIZIO: gentile con un po’ di affanno
PREZZO: 40 euro
GIORNO DI CHIUSURA: Lunedì e Domenica a pranzo.
PARCHEGGIO: provate (a vostro rischio) in piazza Santa Cecilia. Altrimenti provate a Lungotevere (in via dei Vascellari non c’è parcheggio)
INDIRIZZO: Via dei Vascellari 48 – Roma
TELEFONO: 065898985
POSITIVO: ambiente curato, cucina innovativa (ma non all’esasperazione) carpacci di ogni tipo, prezzi di massima corretti
NEGATIVO: prezzi dei secondi piatti forse un po’ alti, il giovedì sera la musica dal vivo invade la sala, non tutti i piatti convincono
PIATTO DA NON PERDERE:carpaccio
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