Dopo anni di convinzione assoluta, che mi faceva rispondere con sicurezza alla domanda “Qual’è la migliore gelateria di Roma?” mettendo con tre parole “Neve di Latte” una pietra tombale sulla discussione, è giunto il giorno in cui mi tocca scrivere la recensione della gelateria La Romana. Una gelateria che metto allo stesso livello di Neve di latte, di Ermanno di Pomponio, per sua stessa definizione l’ Heinz Beck del Gelato (clicca qui per la recensione).
E devo ammettere che la cosa che mi da fastidio è che lo devo fare scrivendo di una gelateria il cui successo a Roma è ormai acclarato. Un locale che visiterete non certo perché consigliati dal nostro blog (almeno che non viviate su un’altro pianeta). Infatti nelle due sedi di Viale Ostiense e Via XX Settembre la fila per comprare un gelato alla Romana ricorda quella che fanno i poveri turisti americani per entrare ai Musei Vaticani. Mentre Neve di latte (di cui Ermanno di Pomponio di recente ha lasciato la direzione, n.d.r.) lo sentivamo un po’ nostro, La Romana ha un successo planetario ed è come recensire Mc Donald tentando di raccontarvi qualcosa che già non sapete.
Devo ammettere che la fila che i poveri avventori fanno per conquistare un cono dalla Romana è più che mai giustificata da un gelato veramente notevole. La crema ha una cremosità che sembra di velluto, il pesto di pistacchi e di nocciola sanno di nocciola e pistacchi che neanche se ti mangi direttamente le nocciole e i pistacchi sanno così tanto di se stessi. Il cioccolato fondente è meglio della cioccolata di Guido Gobino di Torino. Il gusto Sacher fa impallidire il Caffè Sacher di Vienna. Gli abbinamenti sono sempre azzeccati (ricotta e fichi caramellati, mascarpone al caffè espresso e cioccolato, bacio di dama con mandorle tostate, panna cotta con caramello e pinoli, fiordilatte e paste di meliga). Insomma, esagerati… la vera perfezione.
E pensare che quando La Romana a Roma non era ancora sbarcata, e noi cercavamo un gelato a Rimini, spesso andavamo da un suo concorrente (lo storico Tino), perché la Romana era sì buona, ma non la macchina da soldi che sforna il gelato super cremoso di oggi. A Rimini dieci anni fa non c’era traccia dei dolci di fine pasticceria che oggi si trovano nei frigoriferi della Romana. Dell’accurato studio di marketing, dei gusti scritti con graziose lavagnette alle pareti con nomi acchiapponi, della colatura di cioccolato nel cono, delle poltrone alla moda per far accomodare i clienti, delle crepes, del cioccolato caldo, non c’era ancora traccia. Era una buona gelateria, tutto qui.
Non rimane che fare i complimenti e riconoscere l’incredibile qualità di un gelato stellare. Uniche pecche, se vogliamo proprio trovarne qualcuna, il poco personale che pulisce la sala e i pochi gusti alla frutta.
Con il vostro gelato maledettamente buono avete smantellato la mia assoluta fedeltà a Neve di Latte, e la mia convinzione che una catena di gelati non potesse mai proporre un gelato eccezionale come una piccola gelateria artigianale con sede unica è crollata nel momento stesso in cui ho assaggiato il primo cucchiaino di crema realizzata dal 1947 dal Sig. La Romana.
Avete fatto crollare le mie certezze… Spero siate contenti.
PS In arrivo le aperture a Padova, Treviso e Pavia, oltre alla sede storica di Rimini
Gelateria La Romana
PREZZO: cono o coppetta 2 euro (2 gusti); 20 euro al chilo; crepes da 3 euro
SERVIZIO: gentile anche considerando la folla
PARCHEGGIO: si crea sempre una grande confusione davanti ad entrambe le sedi
INDIRIZZO: Via Venti settembre 60, oppure Via Ostiense 48 – Roma, oppure la nuova sede a Via Cola di Rienzo 2 (quartiere Prati)
ORARI DI APERTURA: dalle 11 alle 24 tutti i giorni; dalle 11 alle 01.00 il Venerdì e Sabato
GIORNO DI CHIUSURA: mai
POSITIVO: un gelato veramente perfetto, prezzi nella media, buonissima la colatura al cioccolato bianco o gianduia a fine cono
NEGATIVO: non tanto personale che pulisce la sala, pochi gusti alla frutta, tanta fila, vasetto di tiramisù non all’altezza del gelato
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