Che posto la pizzeria Ai Marmi!! Sicuramente la pizza più famosa di Trastevere, altrettanto sicuramente non la più buona. Eppure… Eppure Ai Marmi tutte le sere si registra il tutto esaurito, per trovare posto tra quei tavoli di marmo che gli sono valsi il soprannome (leggenda vuole attribuito da Pasolini) di “obitorio” vi toccherà infatti arrivare presto o farvi qualche minuto di fila. E questo nonostante il numero immenso di coperti a disposizione e i tempi (se i camerieri non si dimenticheranno di voi, come successo a noi) rapidi con cui verrete serviti.
Cosa decreta quindi il successo della pizzeria Ai Marmi? Potremmo scrivere una recensione sociologica per spiegarlo? Potremmo forse definirlo come fenomeno da massa impazzita?
Direi di no, di motivi per venire all’Obitorio ce ne sono tanti, e visto che a lavoro sono circondato da ingegneri, li elencherò in maniera analitica, come purtroppo mi hanno insegnato loro a fare:
1) Partirei dallo stupefacente caos. All’obitorio tutto è confusione e disorganizzazione. C’è sempre la fila ma nessuno si preoccupa veramente di gestirla, non si lasciano nomi, non si danno bigliettini, si autogestisce da sola facendo affidamento sulla rinomata capacità dei romani di rispettare l’ordine, mentre dentro al ristorante l’unica direttiva sembra essere “famoli mangià in fretta così se libera il tavolo”, i camerieri si muovono senza sapere bene cosa stanno facendo e i pizzaioli infornano un numero spaventoso di pizze. Nell’insieme veramente, senza ironia, un bel vedere.
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2) La possibilità di mangiare fino a tarda notte. Se verrete all’una nessuno vi negherà una pizza, e questo per Roma, che non è certo NY, non è poco.
3) L’arredo, brutto, ma di quel brutto che si tramuta magicamente in bello. Tutto sembra essere rimasto cristallizzato agli anni ’70.
4) I celebri supplì (1,40), detti al telefono per la mozzarella che fila se li dividete in due, valgono una visita assieme ai fagioli al fiasco e ai buoni fritti. Anche i dolci, cream caramel (4) e tiramisù in testa (4), sono veramente ben fatti.
Questi i punti forti dell’Obitorio, un posto che definirei veramente Romano nel senso più positivo del termine.
Come avrete capito c’è l’altra faccia della medaglia, qualche difetto che lima il voto finale e la voglia di tornare. Mentre infatti ho trovato buoni gli antipasti, in particolare i già citati supplì e l’ottimo filetto di baccalà (4,5), la pizza non ci ha convinto pienamente.
Se dovessi dare un voto direi che supera abbondantemente la sufficienza ma viene surclassata da tante altre pizzerie romane che troverete qui recensite. Già perché Ai Marmi, nonostante l’inquietante scritta “Pizza Napoletana” affissa sul forno a legna, si mangia la classica pizza romana sottile.
Inoltre si viene sistemati alla bel’ e meglio, finendo spesso in tavoli stretti, non si può prenotare telefonicamente, scordatevi le carte di credito e il sistema della fila favorisce le coppie ai gruppi più numerosi. Anche se devo dire che tutto scorre piuttosto velocemente e più di 30 minuti difficilmente si aspetta. Quindi in guardia!
Oltre alle tavolate interne il marciapiede di Viale Trastevere è invaso dai tavolini esterni dell’Obitorio, anche se solo l’interno mantiene quel fascino un po’ decadente che renderà “magica” la vostra serata.
Un discorso a parte lo merita il prezzo: si parte dalla margherita (6,5) fino ad arrivare ai 9 euro delle pizze più raffinate. Gli antipasti, prosciutto e fichi, la bresaola e poi tutti i vari piatti di fagioli, stanno intorno agli otto euro. Un prezzo direi tutto sommato corretto, anche se non economicissimo per una pizzeria che ha fatto della ruvidezza un marchio vincente.
Quindi vale la pena venire Ai Marmi? Almeno una volta nella vita decisamente sì. Magari non ne uscirete entusiasti, ma sicuramente ne sarà valsa la pena!
Pizzeria Ai Marmi
SERVIZIO: confusionario
PARCHEGGIO: a Trastevere non è facilissimo
PREZZO: 20 euro
GIORNO DI CHIUSURA: mercoledì, sempre a pranzo, aperto fino alle 2 di notte
INDIRIZZO: Viale Trastevere 53 Roma
TELEFONO: 06-5800919 (NON SI PRENOTA!)
POSITIVO: ambiente rustico da Roma di una volta, aperto fino a notte fonda
NEGATIVO: pizza nella media
DA NON PERDERE: il supplì al telefono e il baccalà fritto
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