Sono un ammiratore di Ba Ghetto da quando ancora si chiamava Oriental Food e la sua unica sede era lontana dal quartiere ebraico di Roma.
Oriental Food era un piccolo ristorante kosher a Via Livorno nato negli anni ’80 grazie a Amram e Ester Dabush. A farcelo conoscere un nostro amico che ci andava a mangiare perché a suo dire si trattava di uno dei pochi ristoranti kosher di Roma che rispettasse veramente le prescrizioni della Torah.
Questo piccolo ristorantino, grazie al lavoro dei suoi proprietari, grazie a tanta buona volontà, alla qualità dei piatti e alla possibilità di usufruire del takeaway, ha registrato un grande successo a cui ha fatto seguito l’apertura di due nuove sedi nel quartiere ebraico di Roma seguite dai quattro fratelli:Avi, Ilan, Eran e Amit.
Nel 2008 nasce quindi Ba Ghetto (ovvero Nel Ghetto) con le sue tre sedi: la storica di Via Livorno (anche se non è nel Ghetto!), che continua a proporre i piatti della tradizione Kosher dalla forte ispirazione mediorientale (Falafel, cous cous, Burik, humus, Melawah, ecc.) e le due al Portico D’Ottavia; una specializzata nei piatti di carne (Via Portico D’Ottavia 57), l’altra nei piatti preparati con il latte e i suoi derivati (Via Portico D’Ottavia 2).
La scelta non deve stupire: “Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre” è un precetto che ogni buon ebreo deve rispettare e la soluzione realizzata da Ba Ghetto permette di proporre anche i piatti con il formaggio che altrimenti in un ristorante Kosher spesso non troverete. Ad esempio nella sede al civico 2, oltre che ai classici della cucina giudaico romana, come lo spettacolare carciofo fritto, servito in tutte e tre le sedi, vengono proposti piatti come i ravioli ricotta e mentuccia romana, il risotto con radicchio gorgonzola e noci, gli gnocchi alla sorrentina, le mozzarelle panate, la cacio e pepe e le pizze.
Al civico 57 di Via Portico D’Ottavia troverete un ristorante pulito ed elegante che offre i classici della cucina giudaico romana assieme a quei piatti mediorientali che trovereste in Israele.
Si può cominciare quindi con il carciofo alla romana (5 euro) o alla Giudia (4,5), la concia di zucchine (5), la carne secca e rucola (8), la fantasia di salse (6), i Falafe (7), gli ottimi Burik (4 sfoglie di pasta fritta ripiene di patate o uova).
Anche i primi si dividono tra medio oriente e cucina romana: Cous Cous con verdure e carne (14), Cous Cous Bamia (alla mediorientale 14), Cous Cous Craimi (con sugo di cernia piccante, 14), vegetariano o Mafrun (con polpette e patate, 14), ravioli con cernia e zucchine (11,5), tagliatelle alici e fiori di zucca (11,5), tonnarelli carciofi e bottarga (11,5), tagliatelle al sugo di stracotto (9,5).
Come secondo abbiamo provato lo Shish Kabab, ovvero degli ottimi spiedini di manzo macinato e speziato (16), ma ancora lo Shawarma(16), il filetto di entrecote in crosta di carne secca e tartufo (24), la classica tagliata con rucola e pachino (24) e per i più coraggiosi si possono scegliere i Meorav Yerushalmi, ovvero carne, cuore e fegatini di pollo con cipolle (!) o il cervello e le animelle fritte con carciofi.
La carne viene chiaramente macellata seguendo i precetti Kosher e questa lavorazione la rende piuttosto particolare al gusto di noi gentili.
Il pasto può essere accompagnato da vini prodotti in Israele e in Italia con metodo Kosher (ovvero realizzato interamente da ebrei osservanti).
Non ci siamo invece avventurati nel dolce, le proposte non ci attiravano molto (c’era anche un tiramisù realizzato con panna vegetale!) e abbiamo preferito chiudere la cena con un the servito in un bicchierino con i pistacchi.
Per concludere Ba Ghetto ha riscosso il successo che merita, i tre ristoranti sono sempre pieni e mi ha stupito qualche critica di troppo letta sull’irreprensibile Trip Advisor.
La combinazione di piatti orientali e cucina giudaico romana permette di spaziare tra sapori e culture diverse, e la vista che si gode dai tavoli all’aperto sul bellissimo Portico D’Ottavia vale da solo una sosta
Ba Ghetto – ristorante kosher
SERVIZIO: i proprietari sono molto cortesi, a volte i camerieri sono un po’ scostanti
PARCHEGGIO: tra i meno difficili del centro storico, parcheggiate anche lungotevere.
PREZZO: 30 euro (i vini sono piuttosto costosi)
GIORNO DI CHIUSURA: venerdì a cena, sabato a pranzo
INDIRIZZO: Via Livorno 10 (Piazza Bologna); Via Portico D’Ottavia 57 (Carne); Via Portico D’Ottavia 2 (Formaggi)
TELEFONO (I): 06.68.30.00.77 (FORMAGGI); 06.68.89.28.68 (CARNE); 06.44.04.840 (PIAZZA BOLOGNA)
BAGNO: perfetto
POSITIVO: piatti della tradizione giudaico romana e di tradizione mediorientale, locali recentemente ristrutturati con eleganza, vista sul portico D’Ottavia (al civico 57!), prezzi corretti
NEGATIVO: qualche cameriere a volte non gentilissimo, vini kosher un po’ cari
PIATTO DA NON PERDERE:ovviamente il carciofo alla giudia
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VIA LIVORNO
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PORTICO D’OTTAVIA