Le recensioni andrebbero scritte appena usciti dal ristorante… Bisognerebbe correre a casa (o in hotel) e mettersi seduti davanti al computer per raccogliere i particolari della serata quando ancora sono belli freschi nella memoria.
Per una serie di vicissitudini sono invece passate due settimane da quando abbiamo mangiato alla Cucina del Museo, ma in questo caso il tempo non ha influito sulla resa dell’articolo. La cena mi sembra di averla consumata qualche minuto fa: ancora ho davanti agli occhi la saletta con cinque tavoli (una ventina di coperti!) elegantemente apparecchiati, nelle orecchie mi sembra ancora di sentire risuonare il piacevole sottofondo di un bel disco jazz, i profumi dello gnocco ingrassato appena sfornato li ho invece ancora tutti nelle narici!
Che bell’atmosfera alla Cucina del Museo!
A Modena è difficile trovare un ristorante dove si mangia male, come si dice a Roma, come caschi, caschi bene! Ma alla cucina del Museo c’è un ambiente talmente curato e piacevole da rendere l’esperienza culinaria tra le sue mura un ricordo dolcissimo. Qui ci si sente coccolati e sembra essere un privilegio il poter mangiare dal buon Alberto. La cura verso il cliente l’abbiamo percepita appena seduti, quando ci è stato servito un bicchiere di spumante di benvenuto e ci hanno presentato il cestino di pane con grissini fatti in casa accompagnato da un ottimo salame.
Io ero già soddisfatto così, ma visto che eravamo andati fin là per mangiare abbiamo anche ordinato il resto del pranzo.
Il menù della Cucina del Museo non è particolarmente vario e propone perlopiù cucina modenese con qualche concessione all’innovazione (il menù si divide in cucina sperimentale e tradizionale).
Per gli antipasti classici segnaliamo dei filetti di baccalà fritti in pastella; tra i piatti creativi i gamberetti avvolti nella verza con crema di cavolfiore.
I primi classici sono chiaramente a base di tortellini, tutti fatti con maestria dalla signora Maria, padrona della cucina: in brodo di cappone, di zucca (speciali!), o di ricotta e spinaci; dei primi creativi segnaliamo le pappardelle di castagne con ragout di capriolo e gli gnocchetti integrali con fagioli e crema di zucca.
I secondi classici – filetto bianco di mucca all’aceto balsamico, cotoletta di cinta senese – non li ha presi nessuno, ci siamo tutti orientati su un foiè gras con aceto balsamico che ci incuriosiva. Niente male.
Tra i dolci, influenzati dalle facce estasiate dei vicini di tavolo, abbiamo provato una zuppa inglese che ha riscosso un buon successo.
Tutti i piatti erano veramente ben eseguiti ma se dobbiamo trovare un difetto, le porzioni, sopratutto dei primi, erano un poco piccole. Sopratutto se messe in relazione con il prezzo elevato del ristorante (intorno ai 16 per un primo e 20 per i secondi). Un prezzo che si spiega facilmente con la qualità delle materie prime offerte (in gran parte provenienti dall’orto di famiglia!), la creatività dello chef, e sopratutto in considerazione dei pochissimi coperti a disposizione, che sarebbero pieni (ne siamo certi) anche con prezzi superiori.
Dobbiamo proprio ringraziare la nostra amica Silvana che ci ha consigliato la Cucina del Museo. Aspettando di andare a trovare Bottura della Francescana, fresco vincitore del premio di miglior cuoco del mondo, per adesso ci si può proprio accontentare.
PS. Vi segnalo che Angelica che ha pranzato assieme a me alla cucina del Museo e ha letto la recensione si è detta meno entusiasta di me… Ah le donne!
Provatelo… Poi mi direte chi aveva ragione!
La cucina del Museo
SERVIZIO: gentile (Alberto è un personaggio felliniano!)
PARCHEGGIO: facile (c’è il parcheggio del museo nei pressi)
PREZZO: 50-60 euro
CHIUSO: domenica sera e lunedì
Tel. 059-217429
INDIRIZZO: Via Sant Agostino 7 Modena
SITO: http://www.cucinadelmuseo.it/
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