Non è difficile scrivere una recensione di un ristorante come Nennella: una vera e propria bandiera del mangiare napoletano che per quattro soldi sfama avventori e qualche turista che ha il coraggio e lo spirito di affrontare questa trattoria dai mille risvolti. Già perché non siamo in un ambiente facile da Nennella: bello, tipico, ma anche chiassoso, stretto, affollato, terribilmente spartano e confusionario.
Partiamo dalla situazione fila: da Nennella dovete arrivare presto. E’ vero, si mangia velocemente e c’è un bel ricambio, ma di gente ne viene tanta e i tavoli sono pochi; quindi consiglio di venire verso le otto di sera. Orario in cui non avrete grandi problemi.
Questo è un ristorante per taglie forti: clienti soprappeso siedono ai tavoli e si fanno servire da camerieri soprappeso, mentre cuochi soprappeso – la parola chef in questo caso mi sembra fuori luogo – preparano, tra gli strilli, la loro cena.
Già perché da Nennella sembrano tutti avere una grande necessità di urlare. E si sa: le urla non possono che generare altre urla. Perché chi urla crea rumore, e per opporsi a quel rumore e vincerlo facendosi sentire, non rimane che urlare a tua volta. Tutti sembrano non resistere al fischio al cameriere, che non si offende, anzi, gradisce e canta “trottolino amooooroosoo du du da da da” mentre serve con velocità una coppia di amici. Intanto il mio libro – unico compagno nella mia cena solitaria – soccombe; rivoltato a pancia in su sopra il tavolo come un pesce senz’acqua. Non è un locale per leggere Nennella; non è un locale neanche per coppie in cerca di intimità. Ma davanti ai tuoi occhi si apre un vero e proprio spettacolo: Napoli. Arriva il sosia di Fassino e tutti gli fanno i complimenti per la vittoria alle amministrative di Torino; arriva il professore che tutti conoscono e salutano con deferenza dandogli del “Voi”, come solo a Napoli capita ancora di sentire… Poi ci sono le prime mance che provocano un vero e proprio scompiglio: un ragazzo urla “5 euro per voi!” e tira giù attraverso una carrucola un cestello che scende dal soffitto. Tutti i camerieri allora rispondono all’unisono “grazie!” mentre il cestello risale appesantito dalla mancia.
https://www.youtube.com/watch?v=NHaX6KeDl5c
La cosa bella è che lo spettacolo non è forzoso. Nennella non è come quelle trattorie romane dove tutti giocano una parte come in una commedia: c’è chi viene per essere insultato e chi, per lavoro, deve insultare. No, qui tutto è genuino, come la cucina.
Quindi: la pasta e patate con provola riscuote sempre molto successo, la matriciana (!?), la pasta al sugo. Poi i secondi: le salcicce, la caprese, la mozzarella fritta, la porchetta e la bistecca ai ferri, la cotoletta, l’insalata di polipo, le seppie. E poi le verdure che, sarà l’immondizia che la camorra seppellisce nelle campagne, ma a me a Napoli sembrano sempre buonissime: le zucchine (con un tocco di mentuccia), le melanzane, i funghi trifolati, le carote all’aceto, gli immancabili friarielli.
Come dolce vi verrà portato un cestello con della frutta.
Prezzo del completo 12 euro (acqua, primo, secondo e contorno).
Da provare, almeno una volta nella vita.
Trattoria Nennella
SERVIZIO: mooolto tipico
PREZZO: mooolto basso (sui 15 con il vino)
PARCHEGGIO: dimenticatelo, siamo nei quartieri spagnoli
CHIUSURA: Domenica
INDIRIZZO: Vico Lungo Teatro Nuovo, 103 – Napoli
TEL .081 414338 (mica penserete di prenotare!? Chi arriva primo mangia!)
POSITIVO: prezzo, ambiente molto napoletano, alcuni piatti abbastanza riusciti
NEGATIVO: non proprio adatto al primo appuntamento galante, cucina non raffinatissima
PIATTO DA NON PERDERE: mozzarella in carrozza
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