Per appassionati di cucina come noi andare a mangiare in un ristorante dove l’attenzione ai prodotti è così alta è sempre una bella esperienza.
Allo Stuzzichino abbiamo passato una serata veramente piacevole… La compagnia di cari amici, l’ambiente curato, la simpatia e gentilezza della famiglia De Gregorio che ci ha letteralmente coccolato per tutta la serata, la bravura di uno chef che le materie prime non sa solo sceglierle ma anche lavorarle, e poi un conto che quasi ti sorprende. Una serata che verrà ricordata anche per i preziosi consigli di Andrea, appassionato fotografo, per migliorare la resa delle nostre foto culinarie. (Grazie!)
Tra i piatti dello stuzzichino meritano un cenno particolare i prodotti presidio Slow Food (che segnala il ristorante con tutte le armi a sua disposizione, chiocciolina, bottiglia, e formaggio!): noi abbiamo provato i fantastici gamberetti di Crappola (Punta Campanella) che si pescano con le nasse solamente in questa zona della Campania e in Liguria. Sono detti Parapandolo perché in acqua sembrano volare come i parapendio; piccoli e rosa hanno un sapore delizioso.
Poi il Carciofo violetto di Castellammare (Schito) che ha fatto letteralmente impazzire di gioia Angelica! Una varietà di carciofo unica dal colore (come dice la parola stessa!) violetto, che viene coccolato durante la sua crescita attraverso delle coppette di terracotta che lo proteggono dai raggi. Buono.
Tra gli antipasti non poteva mancare il classico fritto alla napoletana con palle di riso, panzarotti e mozzarella in carrozza o il fritto alla vegetale.
Solo Andrea si è poi orientato verso i primi di pasta (un pacchero di Gragnano dalla scolatura perfetta), tutti noi ci siamo orientati verso l’ottima minestra maritata di cui Domenico ha voluto smentire la nostra maliziosa spiegazione etimologica (maritata perché la verdura si sposa con un pezzo di carne di forma equivoca).
Monica invece si è detta soddisfatta della sua pezzogna alla brace; pesce di cui la costiera amalfitana un tempo era piena, celebre per la sua cottura all’acqua pazza. La pezzogna considerato povero, oggi è entrato nell’olimpo dei pesci di serie A. I tempi cambiano e la cucina pure!
Martina è quella a cui è andata peggio: il suo calamaro fritto non ha riscosso molto successo.
Tra i piatti dello Stuzzichino segnaliamo anche: il cannellone alla sorrentina, la zuppa con verza e castagne, gli scialatielli ai frutti di mare. La torta di ricotta e pere e della nonna tra i dolci.
Tutta la cena è stata accompagnata da un buon greco di tufo, ma la scelta dei vini è molto vasta.
Capitolo a parte quello dei distillati offerti a fine pasto: la moglie di Domenico, Dora, inizia a tirar fuori le bottiglie mentre ci racconta con affetto che sono i suoceri che raccolgono personalmente il mirto in una spettacolare spiaggia raggiungibile solo attraverso una serie infinita di scalini.
Conto finale 25 euro a testa.
Un applauso a tutta la famiglia, Domenico, Dora, Paolo e Filomena!
PS. Nota per noi stonata, ma forse siamo un poco fissati, è la televisione in sala (il cui volume era comunque spento)
Lo Stuzzichino
SERVIZIO: cortese e familiare
PARCHEGGIO: può essere complicato d’estate
PREZZO: 30 euro
CHIUSO: Mercoledì (non in Agosto)
TEL. 081-5330010
INDIRIZZO: Via Deserto 1 – S. Agata sui due Golfi – Massa Lubrense
POSITIVO: prodotti di qualità e ricercati, ottima cucina, gentilezza
NEGATIVO: sala non stupenda
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