“Il primo pasticciotto non si scorda mai…”
I miei primi ricordi del pasticciotto pugliese risalgono all’adolescenza quando li divoravamo sul posto ponte del traghetto che partiva da Brindisi per andare in Grecia. I Pasticciotti erano un regalo dei genitori di Livia, pugliesi DOC, e venivano rigorosamente dalla pasticceria Ascalone di Galatina (per al recensione cliccare qui). E io me li ricordo buonissimi e consolatori, mentre sul ponte c’era un fredo cane. Da allora tutte le volte che ho avuto l’occasione di passare in Puglia o di avere amici e parenti che passavano ho sempre chiesto “portatemi i pasticciotti!!!”
Quindi potete ben capire come fosse un mio profondo desiderio rifarli, per portare un po’ di puglia a casa nostra.
Tradizione vuole che il pasticciotto sia stato inventato poprio nella pasticceria Ascalone a Galatina, in periodi di magra, quando un avanzo di frolla e crema, insufficienti per fare un torta, vennero assemblati in un piccolo tortino, un pasticcio appunto, regalato ad un passante ancora caldo. E il successo fu immediato e tale che il resto è diventuo storia e il pasticciotto è ormai riconosciuto come specialità leccese nell’elenco dei prodotti agroalimentari nazionali.
Quindi ho scartabellato internet per scoprire come mai fosse così buono un dolcetto di frolla e crema ed uno dei suoi segreti è che la frolla è fatta con lo strutto…
Ecco qui sotto la ricetta che ho estrapolato… chissà se somiglia davvero a quella di Ascalone! (se il grande Ascalone mai leggesse questo articolo sarebbe davvero magnifico se ci dicesse quanto siamo lontani dalla vera ricetta)
Ingredienti
Per la frolla
- 250 gr di farina 00
- 125 gr di strutto (oppure 100 gr di strutto e 20 gr di burro)
- 130 gr di zucchero
- 2 tuorli
- 1 cucchiaio raso di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
Per la crema:
- 500 ml di latte
- 125 gr di zucchero
- 4 tuorli
- 50 gr di farina
- la scorza di un limone
Impastate al farina ed il lievito con lo strutto (oppure strutto+burro) con le mani ottenendo un impasto sbricioloso (vedi fotografia).
Aggiungere lo zucchero, i tuorli, il pizzico di sale ed impastate tutto velocemente con le mani fino ad ottenere un panetto di pasta morbida ed elastica (frolla).
Il mio consilgio di usare strutto con un po’ di burro è dovuto alla differenza di lavorazione della pasta frolla con lo strutto: a volte, ma solo a volte, può venir fuori un impasto che si sbriciola e il burro contrasta quest’effetto. Avvolegetela nella pellicola e mettetela in frigo a riposare per un ora.
Mettete scaldare il latte con la scorza del limone non trattato finchè non sia caldo, ma senza arrivare al bollore, altrimenti il latte cambia sapore.
A parte con le fruste elettriche montate i tuorli con lo zucchero finchè il compsoto non diventa chiaro e spumoso e “scrive.
Aggiungete la farina (setacciata con un colino) poco alla volta mescolando sempre con le fruste ma a bassa velocità fino ad incorporarla tutta.
Versate a filo un po’ di altte caldo e mescolate delicatamente sempre nello stesso verso fino ad aggiungere quasi tutto il latte eliminando la scorza di limone.
Mettete sul fuoco dolce e, con tanta pazienza, mescolate la crema con un cucchiaio di legno finchè la crema non addensa e inizia a sobbollire. Se serve aggiungete il latte rimasto.
Mettete la crema a raffreddare e riprendete in mano la frolla.
Lavorate la frolla con il amttarello e stendente una sfolgia di circa mezzo cm di spessore. Ricavate dei dischi di circa 12 cm e rivestite gli stampini da cristatina o da pasticciotto (a barchetta) precedentemente imburrati ed infarinati.
Bucherellate la pasta con i rebbi della forchetta per evitare che si sollevi durante la cottura.
Riempite l’interno del pasticciotto di crema pasticciera (senza strabordare!) e con un altro disco di frolla ricoprite lo stampo sigillandolo ai bordi.
Spennellate l’esterno con un tuorlo d’uovo sbattuto per farli venire lucidi lucidi (io non l’ho fatto ma è stata una dimenticanza) e infornate a forno già caldo (200°C) per circa 20 minuti finchè non sono belli dorati in superficie. Serviteli caldi e profumati, oppure siate pazienti e fateli raffreddare (io li preferisco così…a temperatura ambiente)…
E leccatevi i baffi perchè il primo pasticciotto non si scorda mai…:-)